Banda Uno Bianca, Marino Occhipinti lascia il carcere

Cronaca
Occhipinti durante un permesso di uscita dal carcere Due palazzi di Padova (foto d'archivio Ansa)
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Torna libero l'ex poliziotto condannato nel 1997 all'ergastolo per l'omicidio di una guardia giurata durante lʼassalto a una Coop alle porte di Bologna. Il suo pentimento è stato giudicato "autentico" dal Tribunale di sorveglianza di Venezia

È tornato un uomo libero Marino Occhipinti, ex poliziotto componente della Banda della Uno Bianca, condannato all’ergastolo per l’omicidio di una guardia giurata nel 1988. Lo ha deciso il tribunale di Sorveglianza di Venezia che, accogliendo la richiesta della difesa, ha considerato "autentico" il pentimento dell'ex vice-sovrintendente della squadra narcotici. Occhipinti può quindi lasciare il carcere “Due palazzi” di Padova dove è detenuto dal 1997 per l’omicidio di Carlo Beccari, guardia giurata uccisa il 19 febbraio 1988 durante l'assalto alla cassa continua della Coop di Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna. Occhipinti oggi ha 53 anni e godeva del regime di semilibertà dal 2012, con la possibilità di lavorare al mattino per poi rientrare in carcere la sera. La Banda della Uno Bianca, capeggiata dai fratelli Savi, agì tra il 1987 ed il 1994 uccidendo 24 persone e ferendone oltre 100 tra Emilia Romagna e Marche.

Pentimento “autentico, non è socialmente pericoloso”

Il 20 giugno scorso l’avvocato Milena Micele aveva presentato in udienza la documentazione a favore della libertà, che comprende le relazioni sul suo lavoro svolto fuori e dentro il carcere da Occhipinti con la cooperativa Giotto, con cui collabora da anni. Secondo il provvedimento del Tribunale di sorveglianza, il pentimento di Marino Occhipinti è "autentico", il soggetto ha "rivisitato in modo critico il suo passato" e "non è socialmente pericoloso".

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