“Spiagge sicure”, piano del Viminale: multe a chi compra da ambulanti

Cronaca
Venditori ambulanti sulla spiaggia di Ladispoli, vicino a Roma (Ansa)
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La direttiva vuole introdurre sanzioni per chi acquista dai venditori sui litorali e per chi paga per massaggi o tatuaggi. Previsti più controlli su tutta la filiera del falso e una maggior collaborazione tra forze dell’ordine e polizia municipale

Multe a chi acquista dai venditori ambulanti capi falsi e a chi si fa fare un massaggio o un tatuaggio in spiaggia. È quanto prevede la direttiva del ministero dell'Interno "Spiagge sicure", destinata alle varie prefetture, che sarà pronta a fine mese. Lo staff del Viminale sta definendo le linee guida volute dal ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini.

Più collaborazione tra forze dell’ordine e polizia municipale

Al centro del progetto, stando a quanto riporta La Stampa, c'è il rafforzamento della collaborazione tra forze dell'ordine e la polizia municipale delle zone balneari. E proprio per andare incontro alle esigenze dei sindaci, che avrebbero difficoltà ad attingere dalle casse comunali per potenziare gli organici dei vigili urbani, Salvini - scrive il quotidiano - "starebbe pensando di ricorrere ai fondi europei della legalità". Una possibilità, spiega il giornale torinese, "per la verità tutta da verificare, visto che nessun Paese Ue attinge a quei fondi per pagare gli straordinari alle forze dell'ordine". 

Contraffazione estiva: giro d’affari per 22 miliardi di euro

Il grido di allarme era stato lanciato lo scorso il 13 giugno dalla Confesercenti, che aveva denunciato un giro di affari di 22 miliardi di euro nell'abusivismo dei settori del commercio e del turismo, in un appuntamento a cui aveva partecipato il vicepremier, che dal palco aveva promesso: “Stop all’invasione dei vu cumprà sulle spiagge, ma anche stop alla fabbricazione e diffusione di falsi prodotti griffati”. Salvini, con la direttiva “Spiegge sicure”, punta "non solo a presidiare i litorali italiani dall'assalto dei venditori ambulanti abusivi, ma anche a monitorare chi affitta loro alloggi e magazzini per la merce", si legge su La Stampa. “A polizia, carabinieri, ma soprattutto guardia di finanza, il compito di prevenire e reprimere tutta la filiera della contraffazione. Dal momento della produzione, a quello dello stoccaggio e dello smercio al dettaglio tra lettini e ombrelloni, fino all’occupazione di appartamenti messi a disposizione da parte di persone compiacenti”, scrive il quotidiano, secondo cui la direttiva prevede una vigilanza approfondita in quelle province del Paese, come quelle di Napoli e Prato, dove la contraffazione di abiti, borse e altri oggetti sembra essere più diffusa.

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