Smantellato gruppo di truffatori, millantava contatti col Vaticano

Cronaca
Carabinieri a Roma in una foto d'archivio
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I carabinieri hanno scoperto 23 truffe consumate e oltre 45 tentate: avrebbero fruttato milioni di euro. Le indagini, a carico di 53 persone e durante un anno, hanno individuato 2 bande con base a Roma specializzate anche nella compravendita di opere d'arte. 26 indagati

Un gruppo di truffatori, che si fingeva vicino al Vaticano e a fondi Lussemburghesi e che - con base a Roma - operava in tutta Europa, è stato smantellato dai carabinieri. Le persone sotto accusa erano specializzate in truffe e compravendita di opere d'arte. Gli investigatori hanno scoperto 23 truffe consumate e oltre 45 tentate, che avrebbero fruttato milioni di euro. Durante le perquisizioni, è stato sequestrato anche un assegno da 5 milioni di euro emesso da una banca francese.

Perquisizioni per i 26 indagati

Le indagini, a carico di 53 persone e durate oltre un anno, hanno individuato due bande: con base a Roma, erano composte da cittadini italiani, del Camerun, della Nigeria e dell’Afghanistan. I carabinieri della stazione Roma San Lorenzo in Lucina hanno eseguito perquisizioni in varie città italiane nei confronti di 26 indagati per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe nazionali e internazionali, furto, falsi in atto pubblico e privato, riciclaggio internazionale. Il decreto è stato emesso dalla Procura di Roma, sotto l'egida della Dda.

Le indagini e le truffe

L'indagine dei carabinieri ha accertato che in alcuni casi i presunti truffatori si qualificavano come appartenenti al Vaticano e offrivano alle vittime di acquistare, per milioni di euro, opere d'arte a patto di effettuare una donazione in contanti a una onlus risultata poi fittizia. In altri, qualificandosi come funzionari di banche italiane, si offrivano di far rientrare capitali dall'estero senza pagare le tasse. E ancora: il gruppo si è presentato come vicino a fondi lussemburghesi o del Vaticano offrendo finanziamenti a società in fallimento. In un caso, poi, le persone sotto accusa hanno finto di avere un ufficio nella chiesa Santa Maria degli Angeli di piazza della Repubblica, al centro di Roma, fuggendo da un'uscita secondaria e lasciando le vittime ad attenderli davanti. Infine, accreditandosi come intermediari del Vaticano, proponevano alle vittime l'acquisto di alberghi da destinare a usi ecclesiastici.

Sequestrati anche quadri, carta intestata allo Ior, un abito talare

Durante le perquisizioni, oltre all’assegno da 5 milioni di euro, sono stati sequestrati documentazione e certificazioni contraffatte, tra cui false deleghe per la vendita di lingotti d'oro del Vaticano, carta intestata allo Ior, timbri di diversi istituti di credito, un abito talare per il travestimento da prete, coltelli a serramanico, scimitarre e spade. In un'abitazione perquisita a Roma, i carabinieri hanno sequestrato anche un quadro attribuito in modo falso a un noto pittore del Seicento Napoletano, Bernardo Cavallino.

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