Pozzallo, sbarcati i 509 migranti a bordo della nave Diciotti

Cronaca
Un momento delle operazioni di sbarco (Getty)

Iniziate e terminate nella notte le operazioni di sbarco delle persone arrivate in Sicilia sull’imbarcazione della Guardia Costiera in navigazione da 7 giorni. Le prime a scendere sono state 6 donne incinte. A bordo anche 42 superstiti salvati dalla Trenton

Sono sbarcati nella notte a Pozzallo i 509 migranti che erano a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera, arrivata nella serata di martedì 19 giugno nel porto siciliano dopo 7 giorni di navigazione. Tra loro anche i superstiti del naufragio di un gommone, salvati dalla nave Usa Trenton. Le operazioni di sbarco, cominciate in piena notte nello scalo marittimo del Ragusano, sono terminate alle 4 del mattino. Dieci persone erano arrivate nel pomeriggio di ieri con un'evacuazione medica d’urgenza: si è trattato di sei bambini, tre donne e un 21enne che ora sono tutti in buone condizioni. (LO SPECIALE MIGRANTI)

Le operazioni di sbarco

Le persone sbarcate sono 400 uomini, 71 donne, 36 minorenni maschi e due minorenni femmine. Le prime a scendere dalla nave Diciotti sono state 6 donne incinte, fatte salire su un piccolo pullman per essere trasferite per i controlli in diversi ospedali del Ragusano. Altre avevano i figli piccolissimi tra le braccia. Due bimbi di meno di 5 anni sono stati accompagnati da un operatore, per mano, verso i mezzi di soccorso. Tranne i ricoverati e alcuni casi speciali tutti sono stati condotti nel vicino hotspot presente nello stesso porto del Ragusano. Accertati circa 70 casi si scabbia, che vengono curati in un paio di giorni con farmaci specifici. Tra i migranti anche due uomini con cicatrici di ferite da arma da fuoco.

I superstiti salvati dalla Trenton

A bordo della nave Diciotti c'erano anche i 42 superstiti del naufragio di un gommone, poi salvati dall'equipaggio della Trenton, nave della marina militare Usa. I sopravvissuti hanno raccontato che nel naufragio al largo della Libia, avvenuto la settimana scorsa, sarebbero morte oltre 70 persone, al momento "disperse". Tra loro anche una donna incinta e una giovane mamma con la sua neonata. I superstiti saranno sentiti dalla squadra mobile della Questura di Ragusa sull'accaduto, così come saranno interrogati anche gli altri migranti per accertare l'eventuale presenza di scafisti.

Anche un cadavere a bordo

La salma di una vittima a bordo della Diciotti è stata portata in obitorio per un esame medico legale: l'ispezione del cadavere ha accertato che l’uomo deceduto sarebbe morto per annegamento. Secondo testimonianze a bordo, era un giovane proveniente dalla Nigeria, molto malato, che viaggiava da solo. Sarebbe morto a bordo del Vos Thalassa, il mattino del 16 giugno, dopo essere stato salvato insieme ad altre 33 persone dal mercantile. La Procura di Ragusa sta valutando se disporre l'autopsia o se sarà sufficiente l'esame medico legale esterno per accertare le cause del decesso.

Unhcr: porto sicuro è imperativo umanitario urgente

Marco Rotunno, dell'ufficio comunicazione Unhcr Italia, poco prima dell’inizio dello sbarco ha detto che "l'assegnazione di un porto sicuro per i migranti soccorsi in mare è un imperativo umanitario urgente e deve avvenire nel più breve tempo possibile, non possono aspettare per giorni in mare". Il rappresentante dell'agenzia dell'Onu per i rifugiati ha ricordato che "ci sono i sopravvissuti ad un naufragio soccorsi da nave Trenton. Hanno perso in mare per lo meno dei compagni di viaggio, ma anche dei famigliari. Hanno bisogno di assistenza psicologica urgente. Non è possibile che siano rimasti in mare per così tanto tempo”.

Il precedente sbarco della Diciotti in Sicilia

Non è la prima volta nell'ultimo mese che nave Diciotti sbarca migranti in Sicilia: l’imbarcazione della Guardia costiera, era già arrivata nel porto di Catania con a bordo oltre 900 migranti lo scorso 13 giugno. Si trattava di 932 persone che la Diciotti ha preso a bordo al termine di cinque operazioni di soccorso eseguite da altri mezzi navali, soprattutto mercantili che erano al largo della Libia. Anche in quel caso, all’interno della nave c’erano dei cadaveri.

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