"Dentro la violenza": carnefici e vittime di maltrattamenti domestici

Cronaca

Gaia Mombelli

Nello speciale vengono tratteggiati i profili psicologici di quattro uomini che hanno maltrattato (LaPresse)

Quattro uomini, quattro storie di violenza domestica. Questo il tema al centro dello speciale di Sky TG24, che ha raccontato il dramma attraverso le confessioni di uomini responsabili di maltrattamenti e ha dato voce a mogli e compagne abusate -  L'INTEGRALE: 1 -  2

Quattro uomini, quattro storie di violenza domestica. Rapporti difficili con la propria partner, degenerati in violenza. È questo il tema di Sky Inside, approfondimento su quella violenza che spesso rimane rinchiusa, silenziosa tra le mura domestiche -  GUARDA LO SPECIALE: parte 1parte 2.

"I carnefici"

Gli uomini violenti infatti non sono gli stalker. E non si tratta solo di una distinzione criminologica. Gli uomini violenti, o maltrattanti, sono cioè quegli uomini che convivono con la donna e che perpetuano la violenza sulla propria partner per anni e che difficilmente arrivano ad ucciderla, se non come conseguenza involontaria di una violenza. Per loro la loro donna è l’ossessione e allo stesso tempo l’oggetto sul quale riversare le frustrazioni del mondo esterno. Lo stalker invece è quell’uomo che a seguito di un rifiuto decide di uccidere o ferire gravemente la propria compagna “per punizione”.

Le testimonianze di quattro uomini

Nessuna violenza è mai giustificata, questo è il punto di partenza dal quale siamo partiti per raccontare quattro profili psicologici di uomini maltrattanti. Carlo ha 40 anni, ha conosciuto Lia dopo un matrimonio fallito. La loro sembrava una storia perfetta fin quando lui si è accorto che lei faceva uso saltuariamente di sostanze stupefacenti. Per lui, abituato fin da piccolo a gestire i conflitti solo con la violenza, non restava altra via d’uscita che punire la sua compagna fino a tentare di annegarla con la testa nel lavandino. Condannato a tre anni di carcere non si è mai pentito del gesto che ha commesso. Paolo invece deve ricercare nel senso di colpa che fin da bambino i suoi genitori gli hanno insinuato, la necessità che oggi ha di prevalere sulla compagna, anche con la violenza. Giovanni è stato condannato a tre anni di carcere per aver spezzato il braccio della moglie. Lei era ed è convinta che lui abbia un’amante. Lui non nega né conferma, ma si difende con la violenza. Dopo il carcere è tornato a vivere con sua moglie, lo ha chiesto lei. Infine vi racconteremo la storia di Cesare uomo di 50 anni, separato dalla moglie ormai da cinque anni ma che sta cercando di capire che osa lo ha portato ad essere un uomo violento. “Ci sono ferite che feriscono più dei coltelli” ci racconta, e si riferisce alle umiliazioni che sostiene la moglie gli ha fatto provare in 20 anni di matrimonio.

Allontanamento ultima ipotesi

Uomini che a volte sono consapevoli del dolore che provocano, altre volte sono completamente estranei a qualsiasi “altro”. La loro vita è concentrata su sé stessi, sulle proprie necessità e priorità. Gli altri sono solo strumenti per ottenerli.

Il fenomeno degli uomini maltrattanti è molto più diffuso di quanto si possa immaginare. Molti infatti rimangono nascosti tra le mura domestiche e le donne per vergogna, per paura o semplicemente per incapacità non denunciano. La tendenza dei giudici negli ultimi anni è quella di tentare un recupero di questi uomini, attraverso percorsi psicologici mirati che restituiscano alla famiglia uomini diversi. L’allontanamento infatti rimane una possibilità, ma solo nei casi più gravi. Mettere di fronte ai propri errori o più banalmente costringere l’uomo a rapportarsi con il dolore che ha provocato alla sua compagna attraverso un percorso psicologico, può dare buoni risultati. E offrire, magari ad entrambi, una via d’uscita.

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