Ragusa, molotov durante uno sfratto: in 3 rinviati a processo

Cronaca
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I membri di una famiglia hanno tentato di aggredire il legale custode dell'immobile. L'ordine degli avvocati si è costituito parte civile: "Bisogna tutelare chi svolge un lavoro"

Per ribellarsi a uno sfratto esecutivo hanno lanciato una bottiglia molotov dal balcone. Poi hanno colpito e tentato di investire con un’auto l’avvocato e custode immobiliare dell’immobile. È accaduto a Ragusa, dove tre membri di una famiglia sono finite alla sbarra e dovranno rispondere, in concorso, di violenza o minaccia a pubblico ufficiale. Il Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Ragusa si è costituito parte civile al fine di richiedere “attenzione e tutela di chi svolge un lavoro”.

L’esecuzione forzata in provincia di Ragusa

Il processo iniziato oggi, 24 maggio, fa riferimento a fatti che risalgono al febbraio dello scorso anno. La procedura immobiliare fu particolarmente movimentata. Insieme all’avvocato e custode immobiliare dell'immobile oggetto della procedura e sito a Vittoria (provincia di Ragusa), erano presenti gli agenti della Polizia di Stato, i carabinieri e una pattuglia della polizia municipale. Uno dei membri della famiglia, destinataria del provvedimento, tentò di evitare lo sfratto lanciando dal balcone una bottiglia incendiaria contenente alcol etilico in fase di combustione. I figli della donna, invece, hanno colpito il legale con due calci.

L’Ordine degli avvocati: “Bisogna tutelare chi svolge un lavoro”

“Non si tratta di un accanimento nei confronti della famiglia – hanno spiegato dal Consiglio dell'ordine degli avvocati – ma è una richiesta di attenzione e tutela di chi svolge un lavoro. La condotta degli imputati è stata sconsiderata ed ha costituito una grave violazione delle leggi penali ed etiche.

Dali avvocati chiesto un risarcimento simbolico

Il legale ha chiesto un risarcimento simbolico di 100 euro a cui non si aggiungeranno richieste di spese e competenze da rifondere. Stessa linea tenuta dal consiglio dell'Ordine degli avvocati. I legali degli imputati hanno chiesto il patteggiamento accordato dal pubblico ministero: cinque mesi e dieci giorni e una oblazione per la signora. Per quest'ultima richiesta l'avvocato di parte civile ha chiesto al giudice che si respinga l'oblazione e si riqualifichi il reato. Il giudice si è riservato, rinviando all'udienza al 28 giugno.

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