Premio Letizia Leviti, in ricordo della giornalista Sky TG24: il bando

Cronaca

Tonia Cartolano

Letizia Leviti

Il riconoscimento vuole promuovere un giornalismo, per usare le parole di Letizia, "interessato a sapere e raccontare non solo 'cosa è successo', ma soprattutto 'come è successo'". Per partecipare c'è tempo fino al 15 giugno

Letizia e io siamo diventate amiche nel 2004 quando mi chiese, seduta alla sua scrivania in redazione, di cosa volessi occuparmi a Sky Tg24.

La mia risposta fu breve, ma suggellò la nostra amicizia per sempre. Le risposi che volevo solo raccontare le persone, il mondo. Quello che lei sapeva fare con una grazia, che era solo sua. Grazia nel linguaggio ed onestà nella professione. Non ha mai piegato il suo racconto ad un interesse particolare, né tantomeno ha sacrificato mai la verità. 

E sono la verità, la sua ricerca e il racconto ben fatto alcuni degli elementi alla base del premio di giornalismo televisivo promosso dall’associazione che porta il suo nome, insieme con Sky.

È indirizzato a tutti i colleghi professionisti non assunti che dimostreranno di promuovere un giornalismo, per usare le parole di Letizia, «interessato a sapere e raccontare non solo “cosa è successo”, ma soprattutto “come è successo”.

Il premio è del valore di 5 mila euro e c’è tempo fino al 15 giugno per partecipare.

Basta andare sul sito dell’associazione www.associazioneletizialeviti.org dove compaiono anche gli altri due premi (quello per gli under 35 e quello Reporter di frontiera) e scaricare il bando.

Un premio in suo nome è il modo migliore per ricordare la nostra collega e amica Letizia Leviti, andata via due anni fa dopo aver lottato come una leonessa per restare.

Nella sua professione Letizia ha sempre pensato che “quello che si vede in tv è fin troppo evidente: si vede! E invece non è così”, “il nostro lavoro è verità, deve essere verità”.

Per questo il principale scopo dell’associazione è soprattutto quello di promuovere un giornalismo che privilegi onestà intellettuale, sincerità nel raccontare persone e cose del mondo e cura nel linguaggio. Un giornalismo che trasmetta informazione e cultura, racconti la verità e la racconti con uno stile e un linguaggio appropriato. Un giornalismo che dia voce a chi non ce l’ha, a chi è più debole e non fa notizia.

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