Ruby Ter, Berlusconi rinviato a giudizio a Roma per corruzione

Cronaca
Foto d'archivio Ansa
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La scelta del gup in uno dei filoni dell’inchiesta giunto da Milano per competenza. A processo pure Apicella. Si parte il 23 novembre. Ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex premier, sempre per un filone dell’indagine, anche la procura di Torino: decisione 1 giugno

Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio dal gup di Roma nell'ambito di uno dei filoni dell'indagine Ruby Ter spostato per competenza nella Capitale da Milano. Il reato contestato è quello di corruzione. Novità anche in un altro filone dell'inchiesta Ruby ter, quello piemontese: la procura di Torino ha ribadito la richiesta di processare Berlusconi e Roberta Bonasia, ex infermiera di Nichelino. La prossima udienza, in cui è attesa la decisione del gup, è fissata per l'1 giugno, quando interverranno gli avvocati dell'ex premier. Proprio oggi la procura generale di Milano ha deciso di non opporsi alla riabilitazione concessa a Berlusconi dal Tribunale di Sorveglianza che lo ha reso di nuovo candidabile.

Il filone a Roma

Con l'ex presidente del Consiglio, il gup di Roma ha rinviato a giudizio anche Mariano Apicella, accusato di corruzione e falsa testimonianza. Il processo inizierà il prossimo 23 novembre davanti alla II sezione penale. Secondo l'accusa, Berlusconi avrebbe pagato il cantante Apicella per indurlo a falsa testimonianza sul caso "olgettine". In base all'impianto accusatorio, la prima dazione di danaro sarebbe avvenuta a Roma. In totale Apicella, che avrebbe partecipato a feste organizzate ad Arcore, avrebbe percepito illecitamente 157mila euro. Il procedimento romano è lo stralcio di una indagine condotta dalla procura di Milano e poi "spacchettata" il 29 aprile del 2016 dal gup meneghino: ha inviato gli atti, oltre che a Roma, anche a Torino, Pescara, Treviso, Monza e Siena per competenza territoriale.

A Torino chiesto rinvio a giudizio

Il processo di Torino, nel quale la procura ha chiesto il rinvio a giudizio, riguarda le donazioni di denaro che l'ex Cavaliere, secondo l'accusa, avrebbe fatto a Roberta Bonasia in modo che, nelle sue testimonianze nei processi di Milano, non raccontasse quanto avvenuto nelle cene di Arcore. Berlusconi è accusato di corruzione in atti giudiziari, mentre per Bonasia a quest'accusa si aggiungono quelle di calunnia e falsa testimonianza.

Avvocati Berlusconi: interpellare Cassazione su competenza territoriale

I legali di Berlusconi hanno depositato delle memorie in cui, fra l'altro, invitano il Gup Francesca Christillin a interpellare la Cassazione sulla competenza territoriale. La loro tesi è che l'eventuale reato di corruzione in atti giudiziari si consuma nel momento dell'emissione dell'assegno circolare (con cui Berlusconi avrebbe fatto l'ultimo versamento di denaro a Bonasia). La causa dunque dovrebbe essere celebrata a Milano, il cui tribunale però si è già pronunciato in senso contrario. Da qui, sempre secondo gli avvocati, la necessità di interpellare la Suprema Corte.

Difesa Bonasia: non punibile per ragioni d'onore

Alla ripresa dell'udienza preliminare, l'avvocato di Bonasia ha fatto sapere che la sua cliente non è punibile perché, anche ammesso che abbia reso dichiarazioni non veritiere sulle serate di Arcore con Silvio Berlusconi, lo ha fatto per proteggere il proprio onore. Il legale ha quindi chiesto una sentenza di non luogo a procedere.

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