Biotestamento, donna in coma: padre "interprete" delle sue volontà

Cronaca
Foto d'archivio Ansa
Cardarelli_Napoli_Ansa

L'uomo è stato nominato dal giudice tutore della quarantenne, incapace di esprimersi per le via delle sue condizioni di salute. Dovrà prestare il consenso informato sulle cure da affrontare. È uno dei primi casi di applicazione della nuova legge sul biotestamento

Il padre ultraottantenne di una donna ricoverata in coma da mesi all'ospedale di Baggiovara, a Modena, è stato nominato dal giudice tutore della quarantenne, incapace di esprimersi a causa delle sue condizioni di salute. La nomina è avvenuta sulla base della nuova legge sul biotestamento, approvata nel dicembre 2017. La decisione del giudice stabilisce quindi che in mancanza di un biotestamento scritto, il tutore nominato può prendere decisioni sul malato incapace appunto di esprimersi, diventando così anche “interprete” delle volontà della paziente in materia delle cure da affrontare o meno. Ora il padre della donna, in quanto tutore, dovrà prestare il consenso informato, o il rifiuto, anche rispetto alle cure e ai trattamenti per la salute della figlia. Inoltre dovrà occuparsi degli aspetti patrimoniali, come la riscossione dello stipendio o della pensione.

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