Friuli Venezia Giulia, timbravano cartellino ma andavano al casinò

Cronaca
Un frame tratto dalle immagini fornite dai Carabinieri di Gorizia

Indagati 14 "furbetti" della Regione. Secondo le indagini condotte dai carabinieri di Gorizia, in orario di lavoro andavano con l'auto di servizio a giocare al casinò nella vicina Slovenia. Il danno patrimoniale nei confronti dell'ente è stimato in migliaia di euro

Timbravano il cartellino ma poi, con l'auto di servizio, andavano a giocare al casinò. Accade in Friuli Venezia Giulia dove 14 "furbetti", dipendenti della Regione, risultano indagati dalla Procura di Gorizia per l'ipotesi di reato di truffa. Dopo aver regolarmente timbrato il documento che attestava la presenza al lavoro, gli impiegati pubblici si davano alle occupazioni più disparate: c'era chi andava con l'auto di servizio nella vicina Slovenia a giocare al casinò, chi trascorreva l'intera giornata a manifestazioni culinarie, chi faceva shopping. L'indagine è stata condotta dai carabinieri di Gorizia. I dipendenti sono stati pedinati per mesi e "spiati" dalle telecamere.

Danno patrimoniale per migliaia di euro

Il 6 luglio scorso i militari dell'Arma di Gorizia avevano notificato sei provvedimenti cautelari di interdizione assoluta per otto mesi dall'esercizio dei pubblici uffici a carico di alcuni dei dipendenti, che svolgevano la loro attività lavorativa nella sede distaccata di Gorizia. Le indagini sono state condotte dal Nucleo Investigativo dell'Arma goriziana, dall'aprile al dicembre 2016. Complessivamente, il danno patrimoniale stimato alla Regione Friuli Venezia Giulia da ciascuno degli indagati è nell'ordine di qualche migliaio di euro. La ricostruzione completa con i filmati delle telecamere all'interno degli uffici regionali e i documenti della prima tranche dell'indagine, hanno reso possibile agli investigatori dell'Arma e alla Procura di raccogliere gli elementi necessari al coinvolgimento degli altri otto dipendenti regionali.

Per tre dipendenti anche l'accusa di peculato d'uso

Tra gli indagati era molto diffuso anche una sorta di arbitrario part-time. Alcuni di loro, infatti, dopo essere usciti da una porta secondaria andavano a casa per pranzo per fare ritorno in ufficio solo verso sera, per timbrare il cartellino in uscita. Dalle indagini è emersa anche l'abitudine della timbratura "collettiva": un dipendente vidimava il badge di colleghi che in Regione non si presentavano proprio. A tre lavoratori, infine, è stato contestato anche il reato di peculato d'uso per l'utilizzo improprio della vettura di servizio durante l'orario di lavoro. In alcuni casi l'auto veniva sfruttata per arrivare ai casinò di Nova Gorica, nella vicina Slovenia.

Cronaca: i più letti