Mafia, traffico e spaccio di droga: 25 arresti a Bari

Cronaca
Gli arresti sono stati eseguiti dalla Polizia di Stato (Fotogramma)
Fotogramma-Volante-Polizia

Ai soggetti coinvolti, appartenenti ai clan "Mercante" e "Strisciuglio", vengono contestati vari reati. Tra questi  anche due tentati omicidi aggravati dal metodo mafioso

Sono 25, tra componenti di spicco e gregari dei clan baresi "Mercante" e "Strisciuglio", le persone arrestate nell'ambito di un'operazione della Polizia di Stato svolta fra Bari, Trani, Lecce e Potenza. L'ordinanza, emessa dal gip del Tribunale di Bari, ha disposto la custodia cautelare in carcere per 15 di loro e ai domiciliari per gli altri dieci, per svariati reati di stampo mafioso. Gli arresti giungono al termine di indagini coordinate dalla locale Direzione distrettuale antimafia e condotte dalla Squadra Mobile di Bari. Nel corso delle investigazioni erano stati sequestrati ingenti quantità di droga, munizioni e dieci pistole.

Le accuse

Agli arrestati vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dall'uso delle armi, e due tentativi di omicidi, aggravati dal metodo mafioso, nei confronti di componenti di clan opposti. Inoltre, viene contestata l'estorsione continuata ed aggravata a danno di commercianti e di proprietari di auto e moto sottratti in precedenza.

Il traffico di droga

Secondo le indagini, il clan "Mercante", che opera in posizione dominante nel quartiere "Libertà" di Bari ed in alcuni comuni del nord della città, si riforniva di stupefacenti, anche in consistenti quantità, da differenti canali di approvvigionamento. Uno di questi risulta essere un pregiudicato, ucciso in un agguato nell'ottobre del 2016.

I tentati omicidi

II primo dei tentati omicidi aggravati dal metodo mafioso contestati nell'ambito delle indagini, è avvenuto il 27 marzo del 2014. La vittima era un esponente del clan "Strisciuglio", scampato ai sicari solo perché l'arma che avrebbe dovuto ucciderlo si era inceppata. L'omicidio doveva essere una vendetta ai danni dello stesso soggetto, che poche ore prima aveva accoltellato, per legittima difesa, un altro esponente della malavita locale. Il secondo tentato omicidio, anch'esso aggravato dal metodo mafioso, risale invece al 25 aprile 2014 ed è contestato a due presunti esponenti del clan "Strisciuglio", operante sul quartiere San Paolo di Bari. Il tentativo, anche in questo caso, non si era concretizzato a causa del cattivo funzionamento dell'arma utilizzata.

 

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