Macerata, appello del sindaco: “Stop a tutte le manifestazioni”

Cronaca
Uno dei cortei degli ultimi giorni a Macerata e (nella foto piccola) il sindaco Romano Carancini

Il primo cittadino ha chiesto di revocare tutti i cortei organizzati dopo la morte di Pamela e il raid razzista che è seguito. Oggi in programma sit-in di CasaPound, poi Forza Nuova, sabato in piazza l’Anpi. Il ministro Orlando visita in ospedale i feriti da Luca Traini

Il sindaco di Macerata, Romano Carancini, ha lanciato un appello per tentare di mettere un freno ai vari cortei in programma in città, organizzati dopo la morte di Pamela Mastropietro e il raid a sfondo xenofobo di Luca Traini, il 28enne arrestato con l'accusa di strage aggravata da odio razziale. "Si fermino tutte le manifestazioni, si azzeri il rischio di ritrovarsi dentro divisioni o possibili violenze, che non vogliamo”, ha chiesto il primo cittadino. A Macerata sono in programma un sit in di CasaPound nel pomeriggio di oggi, 7 febbraio, una fiaccolata di Forza Nuova nella serata dell'8 febbraio, e una grande manifestazione antirazzista sabato 10 febbraio organizzata da varie sigle tra cui l'Anpi.

Il sindaco: “È il tempo della riflessione”

Dice ancora il sindaco: "I prossimi giorni sono, da un certo punto di vista, più delicati di quelli terribili passati". Poi il primo cittadino della città marchigiana chiede a tutti "di farsi carico del dolore, delle ferite e dello smarrimento della mia città" e, appunto, di azzerare le manifestazioni. "So bene che c'è il 'sentire' di molti di voler esprimere tanti buoni sentimenti generati dalle brutte cose accadute la scorsa settimana - spiega. Ma oggi io ho a cuore la mia città, la forte volontà di proteggerla verso la nostra normalità, il nostro quotidiano incedere tra bellezze e problemi". Per questo il sindaco si appella "alle donne e agli uomini, in particolare ai giovani, di buona volontà per sospendere spontaneamente ogni pur legittimo desiderio di far sentire la propria voce, in questi giorni difficili e fragili. Io sento forti le responsabilità per la città - aggiunge -, per la comunità di cui sono parte e credo che ci sia un tempo per il silenzio e un tempo per manifestare, tutti insieme, a favore della vita, per la nostra Costituzione, per i diritti alla legalità. Questo è il tempo della riflessione e dell'impegno a riprendersi e ritrovarsi, tra noi, verso quello che siamo", ha concluso Carancini.

Martina: "Condividiamo idea di manifestazione antifascista nazionale"

Dopo l'invito del primo cittadini di Macerata, è arrivato il commento di Maurizio Martina che ha spiegato: "Noi raccogliamo l'appello di queste ore del sindaco rispetto alla sua comunità di non avere ulteriori iniziative in città e condividiamo l'idea, proposta da Anpi, di una manifestazione antifascista nazionale contro ogni intolleranza, violenza e xenofobia". "Per tenere alta l'attenzione sui rigurgiti pericolosi che il Paese deve isolare e sconfiggere - ha precisato il vicesegretario del Partito Democratico - e per rilanciare l'impegno democratico a cui ci richiama la Costituzione". 

Il ministro Orlando in ospedale dai feriti dal raid di Traini

Intanto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, è andato a visitare i giovani migranti feriti durante il raid xenofobo a colpi di pistola del 3 febbraio e ricoverati nell'ospedale di Macerata, dove sono rimasti solo in due: la ragazza con la spalla fratturata e un giovane ferito al torace (CHI SONO I FERITI). Per entrambi la prognosi è di 30 giorni. Gli altri sono stati dimessi o trasferiti in altre strutture sanitarie. Orlando ha anche ricordato che quanto successo a Macerata è un "gesto folle di un fascista che ha infangato il tricolore". E ha commentato così la sua visita nella cittadina teatro del raid: "Sono venuto come ministro per difendere la nostra bandiera". Dopo la visita in ospedale, l'incontro in Procura con il procuratore Giovanni Giorgio.

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