Migranti, al via lo sgombero dell’ex Moi di Torino

Cronaca
Lo sgombero dei migranti dall'ex villaggio olimpico di Torino (Ansa)
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Il villaggio olimpico era diventato la casa di 750 persone: alcune vivevano nei sotterranei. In parte verranno collocati in posti letto messi a disposizione dalla Diocesi. Il presidente della Circoscrizione: "Progetto condiviso, occupanti informati da domenica"

È iniziato a Torino il trasferimento dei primi migranti dall'ex Moi, il villaggio olimpico da tempo occupato da numerose famiglie di profughi. I primi di loro verranno collocati in posti letto messi a disposizione dalla Diocesi di Torino. In via Giordano Bruno, con gli agenti della Digos, sono presenti anche gli assessori comunali al Sociale e alla Sicurezza Sonia Schellino e Roberto Finardi ma anche il presidente della Circoscrizione, Davide Ricca. "Per ora sta andando tutto bene - afferma Ricca -. È stato portato avanti un progetto condiviso con gli occupanti, che già da ieri sono stati informati del trasferimento”. (LO SPECIALE MIGRANTI).

Un progetto triennale

"Si tratta di un primo passo per la liberazione delle palazzine e la loro restituzione al quartiere", ha concluso Ricca. Nelle palazzine dell'ex villaggio olimpico di Torino 2006 vivono in tutto circa 750 stranieri, 50 dei quali nei sotterranei. Il progetto Moi - acronimo di Migranti Opportunità Integrazione - è stato messo in campo con Prefettura, Comune di Torino, Regione Piemonte, Città Metropolitana, Diocesi e Compagnia di San Paolo. Il primo passo è stato il censimento delle persone che da quattro anni occupano le case nate per ospitare gli atleti durante le Olimpiadi del 2006. Il progetto, che sarà portato a termine in tre anni, prevede innanzitutto la ricerca di posti di lavoro, alcuni dei quali già trovati. Oltre ai posti letto già garantiti in alloggi del Comune di Torino e in locali messi a disposizione dalla Diocesi, altri saranno reperiti con un bando di social housing della città.

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