Terremoto di magnitudo 4.4 in provincia di Parma

Cronaca
La mappa dell'Ingv con l'epicentro del sisma

La scossa alle 13.37 con epicentro vicino a Fornovo di Taro. Non si segnalano danni. Alle 13.10, altro sisma nella zona: magnitudo 3.3, epicentro vicino a Varano de’ Melegari. Ore prima aveva tremato anche la provincia di Benevento

Una serie di scosse di terremoto, con magnitudo da 3 in su, sta interessando diverse zone d’Italia in queste ore. La più forte, alle 13.37, si è registrata in provincia di Parma: magnitudo 4.4, epicentro vicino a Fornovo di Taro, profondità di 32 chilometri. Non si segnalano danni né feriti. La scossa si è avvertita distintamente in tutto il Parmense e, stando alle testimonianze su Twitter, anche in Liguria (in tutta la provincia spezzina e nel levante, fino a Genova) e Lombardia. Nelle zone vicine all'epicentro, molta gente è scesa in strada. Tante le telefonate ricevute dai vigili del fuoco, ma a nessuna sarebbero seguiti interventi. Anche la Protezione civile ha escluso segnalazioni di danni.

"Grande paura, ma niente danni"

La sindaca di Fornovo di Taro, Emanuela Grenti, ha confermato che “c'è stata grande paura che ha spinto le persone a telefonare a vigili del fuoco e carabinieri, ma segnalazioni di danni non ce ne sono state". “Abbiamo attivato – ha aggiunto – le verifiche sugli edifici pubblici, scolastici, sulla casa protetta, la palestra”. Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, su Facebook ha scritto che in città “l'intensità è stata percepibile ma non di particolare rilievo”.

Le altre scosse

Poco prima della scossa di magnitudo 4.4, alle 13.10, un’altra scossa aveva interessato la provincia di Parma: magnitudo 3.3, epicentro vicino a Varano de’ Melegari, profondità di 25 chilometri. Nella notte tra sabato e domenica, alle 1.45, a tremare era stata la provincia di Benevento: magnitudo 3, epicentro vicino a Pago Veiano, a una profondità di 29 chilometri.

Scossa a "una profondità molto elevata"

Dopo quella di magnitudo 4.4, nel Parmense ci sono state una serie di scosse a intervalli di pochi minuti l’una dall’altra e tutte al di sotto della magnitudo 3. Il sismologo dell’Ingv Alessandro Amato ha spiegato che la scossa più forte è “avvenuta a una profondità molto elevata, di 32 chilometri, quindi sul basamento roccioso anziché nella parte sedimentaria, come era accaduto nel 2012”. Per questo motivo il terremoto è stato percepito in maniera modesta. L'area che ha tremato, ha aggiunto, “è una zona sismica, anche se dall'analisi storica non risultano terremoti di magnitudo superiore a 6”. La zona immediatamente vicina a Parma, invece, ha risentito in passato dei forti terremoti avvenuti nell'Appennino emiliano e nella Garfagnana, probabilmente sia per la vicinanza, sia per l'effetto di amplificazione dovuto alla natura sedimentaria del terreno, nello strato più superficiale.

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