In Italia ogni giorno sprechiamo cibo per quasi mille calorie a testa

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Il rapporto Ispra sullo spreco alimentare, presentato al ministero dell'Ambiente, mette in evidenza costi economici e ambientali altissimi tra il 2007 e il 2015: in 8 anni all'Italia è costato 16 miliardi

Secondo il rapporto "Spreco alimentare: un approccio sistemico per la prevenzione e la riduzione strutturali" realizzato dall'Ispra e presentato al ministero dell'Ambiente, in Italia ogni giorno si sprecano 960 chilocalorie pro capite, a fronte di una media mondiale di 660.

Il dato, relativo al periodo 2007/2015, evidenzia che in Italia lo spreco alimentare ha un costo economico di 16 miliardi di euro. In Europa la cifra arriva a 143 miliardi di euro, mentre a livello globale si aggira sui 2.600 miliardi di dollari.

Gli effetti sull'ambiente

Nel nostro Paese si stima che lo spreco alimentare causi l'emissione annua di 24,5 milioni di tonnellate di CO2. La quantità di acqua dolce che è stata sprecata in Italia nel 2012 a causa del cibo inutilizzato o gettato è pari a circa 1,2 miliardi di metri cubici. Allo spreco alimentare italiano si associa inoltre l'immissione totale di 228.900 tonnellate di azoto reattivo in atmosfera.

Nei sistemi alimentari locali, ecologici, solidali e provenienti da piccole aziende lo spreco è mediamente inferiore di otto volte a quello delle imprese agricole di grandi dimensioni. 

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