Ryanair cancella altri 18mila voli tra novembre e marzo 2018

Cronaca

La compagnia aerea irlandese ha annunciato un altro stop dopo quello in atto fino alla fine di ottobre. Coinvolti 400mila passeggeri. Sospese 34 rotte. Il chief executive: “Ci fermiamo anche per quanto riguarda le offerte per Alitalia”

La compagnia aerea low cost Ryanair, già nel mirino per la vicenda degli oltre 2mila voli cancellati entro la fine di ottobre (LA LISTA), ha annunciato, come riportato dal Guardian, che altri 18mila saranno annullati tra novembre e marzo 2018. (IL COMUNICATO DI RYANAIR)

Rimborsi, ricollocamenti e voucher

La decisione ricadrà su circa 400mila passeggeri, che vanno ad aggiungersi ai 315mila già colpiti dagli stop decisi a settembre. La compagnia ha fatto sapere che ha mandato una mail a tutti i clienti coinvolti offrendo loro il rimborso o un volo alternativo e un voucher dalle 40 alle 80 sterline che potrà essere usato per viaggiare tra ottobre e marzo 2018.

Le 34 rotte cancellate

Ryanair ha anche annunciato la sospensione di 34 rotte durante l’inverno, tra cui quelle da Londra Stansted a Edimburgo, da Gatwick a Belfast, da Newcastle a Faro e da Glasgow a Las Palmas. Del numero totale, 11 sono provenienti o dirette verso aeroporti italiani: sette rotte interessano lo scalo di Trapani (di cui tre con città europee e quattro collegamenti nazionali con Parma, Genova, Roma e Triste). Saltano anche le rotte tra Venezia e Amburgo e Sofia, il collegamento tra Pisa e Sofia e quello tra Palermo e Bucarest.

Stop all’interesse per Alitalia

Inoltre Michael O’Leary, chief executive della compagnia, ha annunciato che “per concentrarci nel risolvere questi problemi di turnazione durante l’inverno elimineremo tutte le distrazioni di management, iniziando con il nostro interesse per Alitalia. Abbiamo notificato ai commissari che non porteremo avanti l'interesse in Alitalia né presenteremo alcuna ulteriore offerta per l'aviolinea”.

Le cancellazioni precedenti

A settembre Ryanair aveva annunciato la cancellazione di 2.100 voli fino alla fine di ottobre, spiegando che la decisione era dovuta al tasso di puntualità in calo, agli scioperi, alle condizioni meteo sfavorevoli e agli obblighi di congedo per piloti ed equipaggio. Ma proprio i piloti poi sono diventati un caso a livello internazionale, voci insistenti che parlano di un esodo verso altre compagnie dovuto a contratti senza tutele e poca stabilità.

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