Scritte omofobe sui muri, scuola di danza di Roma costretta a chiudere

Cronaca
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“Mi auguro che non accada ad altri quello che oggi è accaduto a noi! Perché tutto questo credetemi fa veramente male!” scrivono su Facebook i gestori del centro, che pubblicano le immagini degli insulti

Chiuso per omofobia. Dopo mesi di insulti, epiteti, scritte offensive sui muri, la scuola di danza di Centocelle, a Roma, ha deciso di arrendersi e di chiudere i battenti. Sono gli stessi direttori del centro, Andrea e Simone, a dare la notizia attraverso la pagina Facebook del Vanity DANCE Studio. E, per cercare di far capire cosa hanno dovuto subire, hanno scelto di pubblicare le immagini che testimoniano l’ultimo assalto omofobo.

Su Facebook le foto degli insulti

“Mi auguro che non accada ad altri quello che oggi è accaduto a noi! Perché tutto questo credetemi fa veramente male!” si legge nel post pubblicato il 10 agosto. 

Solidarietà

In difesa della scuola e dei suoi allievi è intervenuto Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, che esprime la sua solidarietà attraverso una lunga nota: "L’episodio intimidatorio alla Vanity Dance Studio è un gravissimo atto di omofobia che si scaglia contro un luogo che produce cultura e arte attraverso la danza. Conosciamo bene episodi simili che periodicamente si ripercuotono in maniera simile anche presso la nostra sede a Testaccio". E ancora: “Continuare a lottare e non fermarsi, come abbiamo sempre fatto. Noi saremo presto a Centocelle per poter sostenere la riapertura della scuola di danza, sostenendosi a vicenda nei momenti di difficoltà - dice Marrazzo -. Chiediamo alle istituzioni di vigilare. Roma non può continuare a subire attacchi omofobi del genere".

Pulire insieme le scritte

Chiede di più il presidente di Arcigay Roma, Francesco Angeli, che invita tutti a unirsi in un grande gesto di solidarietà: “Ci sono mura da ripulire e una scuola che ha bisogno di essere sostenuta, non solo attraverso la pulizia della scritte omofobe. E' necessario un chiaro segnale di solidarietà da parte delle istituzioni in una città che conosce ripetutamente azioni contro le persone gay, lesbiche, bisex e trans.

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