Alto Adige, cartelli in alluminio anziché in legno: è polemica

Cronaca
Una tipica valle altoatesina: lo scontro stavolta è sul passaggio dai cartelli in legno a quelli in alluminio (Getty Images)
GettyImages-AltoAdige

In provincia di Bolzano cambia la segnaletica di montagna, Selva dei Molini fa da apripista. Ma non tutti sono d'accordo. Nel recente passato un'altra diatriba sulle scritte solo in tedesco

Fino ad oggi, sui sentieri tra i monti in provincia di Bolzano, i cartelli sono sempre stati in legno. Ma il comune di Selva dei Molini ha rotto il tabù, adottando quelli in metallo come già fatto in Austria, Germania e Svizzera.

Segnaletica in legno o in alluminio?

"Ormai solo l'Alto Adige scrive sul legno", titola venerdì 21 luglio in apertura il quotidiano “Dolomiten”, facendo riferimento proprio al fatto che oltralpe, ormai da tempo, la toponomastica montana è scritta su più duraturi cartelli in alluminio. Eppure questo era rimasto un tabù a sud del Brennero, almeno fino ad oggi. Perché Selva dei Molini (Mühlwald) – comune di poco più di 1.400 abitanti tra le Alpi della Zillertal nel cui territorio si trovano il lago omonimo e quello di Neves – ha deciso di installare dei cartelli gialli in metallo sui sentieri, al posto di quelli classici in legno colorati di bianco e rosso e con le scritte in tedesco, prima, e in italiano, poi.

Il senatore favorevole al cambiamento

Sulla diatriba tra segnali in legno o in alluminio, che da giorni occupa la stampa locale altoatesina, è intervenuto anche il senatore Hans Berger, del Südtiroler Volkspartei (Svp). Secondo l'agenzia Ansa Berger – originario proprio di Selva dei Molini, il comune apripista del cambiamento tanto contestato da alcuni in Alto Adige – si è schierato con i cartelli in alluminio, “più visibili – a suo dire – e che possono contenere maggiori informazioni, come ad esempio il grado di difficoltà del sentiero di montagna.

Nei mesi scorsi polemica sui nomi

La discussione, destinata a durare, arriva dopo la lunga scia di polemiche dei mesi scorsi sull'utilizzo dei toponimi italiani lungo i sentieri di montagna. Una proposta di riforma discussa dalla Commissione dei Sei (che si occupa di proporre norme attuative in tutela delle autonomie locali) puntava infatti in qualche modo a “eliminare” l'italiano dai cartelli, non prevedendo più l'obbligatorietà del bilinguismo per la segnaletica montana della provincia autonoma di Bolzano. Riforma contro la quale a marzo scorso si sono schierati oltre 100 senatori, in un appello trasversale a “non sopprimere i nomi italiani” in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci a riguardo.

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