Maturità 2017: finiti gli scritti, ora il verdetto degli orali

Cronaca
Allievi del liceo Manzoni di Milano nel corso degli esami di maturità 2017 (LaPresse)

Il 26 giugno è stato il giorno del "quizzone": più domande su diverse materie scelte dalle singole commissioni e decise in base alle simulazioni effettuate nel triennio. Questo test verrà cancellato nel 2019. MATURITÀ 2017

Dopo aver affrontato la prima e la seconda prova, gli studenti italiani impegnati nella maturità 2017 se la sono vista con il cosiddetto "quizzone". Il 26 giugno infatti è stato il giorno della temuta terza prova, un test composto da una serie di domande afferenti a diverse materie, pertinenti al percorso di studio e decise dalle singole commissioni d'esame. "Una roulette - dicono gli studenti coinvolti in un sondaggio di Skuola.net - difficile prevedere quali saranno le materie e i quesiti proposti". Tuttavia questo è stato il penultimo anno in cui i maturandi italiani si sono trovati ad affrontare la terza prova: dal 2019 sarà infatti abolita.

Come si è svolta la terza prova

Il decreto ministeriale 429 prevede sei diversi tipi di terza prova: la trattazione sintetica (non più di 5 argomenti), i quesiti a risposta singola (da 10 a 15 domande su argomenti riguardanti una o più materie) o multipla (da 30 a 40 domande su argomenti dell'ultimo anno), non più di due problemi problemi a soluzione rapida su due o più casi pratici e professionali, oppure lo sviluppo di un progetto interdisciplinare. È stata la commissione a scegliere come "comporre la prova". La terza prova ha lo scopo di sondare le competenze specifiche del singolo studente rispetto alla particolarità del percorso di studi scelto. Per questo la commissione sceglie la tipologia della prova, i tempi di svolgimento, le discipline interessate e persino i criteri di correzione e valutazione. Uno dei criteri su cui si basa l'elaborazione della terza prova è anche il tipo di simulazioni svolte durante il triennio di specializzazione.

 

Gli strumenti della terza prova

La commissione d'esame suggerisce anche i supporti didattici da portare per la terza prova in base alle indicazioni del documento finale elaborato dal consiglio di classe. Solitamente sono ammessi la calcolatrice, il dizionario di italiano o di una lingua straniera oltre che - in alcuni casi - quello dei sinonimi e contrari. Secondo un sondaggio condotto da Skuola.net il 21% degli studenti italiani è stato "aiutato" dai propri docenti: sapevano già le materie su cui si prepararsi e, in alcuni casi, persino le domande elaborate dalla commissione. Il 17% conosceva le materie, mentre il 20% ha avuto solo qualche indiscrezione. La stragrande maggioranza dei ragazzi - il 42% - non ha avuto il minimo indizio sul "quizzone". 

I risultati prima dell'orale

Alla fine della terza prova arriva il momento della correzione degli elaborati. In due o tre giorni al massimo vengono valutate le tre prove e pubblicate le votazioni delle prove scritte; il punteggio viene sommato al cosiddetto "credito scolastico" e concorre alla formazione del voto finale. Chi è rimasto sotto quota 29 punti tra votazione degli scritti e credito di ammissione, può anche saltare il colloquio finale, che vale al massimo 30 punti. Ma si tratta di un'eventualità non comune: l'orale sarà quasi per tutti l'appuntamento da affrontare prima di prepararsi al meritato riposo.

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