La "riscossa" del Salone del Libro: 38mila biglietti in più del 2016

Cronaca
Il Salone del Libro è stato un successo anche per gli espositori, in particolare del settore dell’editoria per ragazzi (Getty Images)
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Secondo gli organizzatori la manifestazione che si è svolta dal 18 al 22 maggio è stata un grande successo: ottimi numeri anche per gli espositori con un incremento tra il 20% e il 30% 

Nell’anno dello strappo con Milano e dell’assenza di alcune tra le maggiori case editrici italiane, il Salone internazionale del Libro di Torino fa registrare un significativo salto in avanti. La kermesse, arrivata alla sua trentesima edizione, ha richiamato oltre 165.700 visitatori, circa 38mila in più rispetto all’anno precedente. "Adesso siamo felici, possiamo dirlo" ha dichiarato Massimo Bray, presidente della Fondazione per il libro, la musica e la cultura di Torino, riconoscendo il grande successo dell'evento. Oltre ai visitatori, infatti, sono stati molti anche i libri venduti dal 18 al 22 maggio, con gli espositori che hanno registrato un incremento dal 20 al 30 per cento, soprattutto nel settore dell’editoria per ragazzi.

 

Laboratorio di pace

Artefice della manifestazione, insieme all’ex ministro Bray, è stato Nicola Lagioia che in soli 5 mesi è riuscito a limitare i danni del divorzio dall’Associazione degli editori, cosa che ha comportato l’assenza di alcune delle maggiori case editrici italiane. "Si è trattata di una riscossa possibile grazie a una equipe pazzesca: il salone si è proposto come uno dei più importanti laboratori di pace e convivenza civile a livello europeo", ha commentato Lagioia. Durante questa settimana, secondo l’organizzatore, alla manifestazione "è accaduto qualcosa che riguarda l’idea di comunità, di trovarsi insieme, fare esperienza attraverso la cultura e i libri, dare la prova che in Italia si possono fare cose che diventano modello per altri Paesi".

 

Simbolo della forza del territorio

Alla conferenza stampa di chiusura del Salone del Libro ha partecipato anche la sindaca Chiara Appendino che ha dichiarato: "Il risultato di questo Salone rappresenta la forza del territorio, dimostra che la capacità di lavorare insieme porta risultati". Secondo la prima cittadina la manifestazione è riuscita a trasformare un momento di crisi in un’opportunità: "La sfida l’abbiamo colta e vinta perché una comunità intera ci ha creduto. Tutti i torinesi si sono mossi per rilanciare il loro Salone".

 

Prossima edizione

Chiuso un salone si pensa già ad organizzare il prossimo, che si terrà dal 10 al 15 maggio 2018 sempre al Lingotto, con l’obiettivo di migliorare i servizi e il contributo tecnologico all’interno della fiera. Inizialmente, fanno sapere gli organizzatori, si era pensato di far svolgere la manifestazione durante la prima settimana di maggio ma la coincidenza con la fiera dell’audiovisivo di Cannes avrebbe depotenziato la parte dell’International Book Forum. Pensando alla prossima edizione il presidente della regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha dichiarato: "Spero che il che il prossimo anno gli editori che quest'anno non sono venuti a Torino saranno con noi insieme a tutti gli altri per contribuire a fare di questo evento un grande appuntamento nazionale". 

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