Coppia Acido, Levato accusa Boettcher: sua la regia delle aggressioni

Cronaca
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"Il carcere era un modo per espiare i miei tradimenti". La testimonianza della ragazza al processo d'appello dell'ex fidanzato, già condannato a 14 anni per aver sfigurato Pietro Barbini e a 23 anni per gli altri blitz

Era stata di Alex l’idea delle aggressioni con l’acido e il carcere doveva essere un modo per espiare “le precedenti relazioni e i tradimenti”. Lo ha detto Martina Levato, testimoniando nel processo d'appello a carico dell'ex amante Alexander Boettcher. La coppia dell’acido si ritrova faccia a faccia per la prima volta dopo più di un anno in un'aula del Palazzo di Giustizia di Milano. Arrestati il 28 dicembre del 2014 e ritenuti responsabili delle aggressioni ai danni di Stefano Savi, Giuliano Carparelli e Pietro Barbini, non si trovavano uno di fronte all’altro dal 7 aprile 2016.

Alexander Boettcher "regista" 

Martina Levato, già condannata in appello a 20 anni per le aggressioni, ha deciso di testimoniare nel processo di secondo grado a carico del giovane broker, condannato in primo grado a 23 anni. "A differenza dell'inizio del processo in cui mi sono addossata tutte le colpe coprendo Alex, oggi ribadisco che la regia era sua. Ma quella che doveva finire in carcere ero io" ha affermato l’ex studentessa bocconiana, specificando che quello doveva essere un modo per "espiare le precedenti relazioni e i tradimenti".

Una relazione malata

“Il progetto è nato tra aprile e maggio 2014 - ha raccontato - quando la nostra relazione ha cominciato a farsi più seria e Alex ha preteso di sapere tutte le mie relazioni passate. Dal momento in cui sarei diventata la sua donna dovevo offrire delle prove d'amore: all'inizio pensavo fosse giusto, e mi sono prestata a questo gioco perverso". Dal progetto si è poi passati ad "un'ossessione" che comprendeva anche controllare foto e profili facebook dei ragazzi in modo da tenerne sotto controllo gli spostamenti.

Le aggressioni con l'acido

L’idea di usare l’acido invece, secondo la testimonianza di Martina, sarebbe venuta dopo il tentativo fallito di evirare con un coltello Antonio Margarito, suo ex compagno: “Dal momento che non ero stata in grado di usare il coltello si pensò all’acido”. Levato ha quindi accusato l’ex compagno, di aver elaborato tutte le violenze "servendosi" di lei e del loro complice Andrea Magnani. Quest'ultimo "eseguiva e basta tutto quello che gli diceva il suo amico perchè subiva il suo fascino". Tra le vittime, Giuliano Carparelli, oggetto di un tentativo di aggressione con l'acido e Pietro Barbini che venne sfigurato. La giovane, invece, ha sempre negato di aver partecipato al blitz contro Stefano Savi, che venne sfregiato per uno scambio di persona.

la difesa di Boettcher

Boettcher, già condannato a 14 anni per l'aggressione a Pietro Barbini e a 23 anni per gli altri blitz, si è difeso definendo "cattiverie" le parole della ex. Martina e Alex hanno avuto un figlio, nato ad agosto 2015, sottratto alla potestà genitoriale e ora in comunità.

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