Rogo Pomezia, ancora fiamme. Stop raccolta ortaggi e pascoli nell'area

Cronaca

Le amministrazioni di Ardea e Pomezia firmano un'ordinanza. Coldiretti e il Comune laziale si costituiranno parte civile in caso di procedimento penale. In città scuole chiuse per 2 giorni. Asl: su tetto amianto incapsulato. Arpa: inquinanti nei limiti di legge

A due giorni dal rogo che venerdì ha distrutto lo stabilimento della ditta Eco X a Pomezia, le amministrazioni di Ardea e Pomezia hanno firmato ordinanze per gestire l'emergenza. Il commissario straordinario del Comune di Ardea, Antonio Tedeschi, ha imposto il "divieto di raccolta degli ortaggi e di pascolo degli animali nel territorio comunale in un raggio di 5 chilometri dal luogo dell'incendio dell'impianto di stoccaggio Eco X". La decisione arriva dopo una richiesta pervenuta ufficialmente dalla Direzione del dipartimento di prevenzione della Asl Roma 6. Poche ore dopo anche il primo cittadino di Pomezia Fabio Fucci ha firmato un'ordinanza simile. 

Coldiretti e Comune Pomezia saranno parte civile

Dopo che l’ordinanza è stata diramata la Coldiretti ha annunciato che “nell’area interessata lavorano almeno 150 aziende agricole, a sostegno delle quali ci costituiremo parte civile per i danni diretti, indiretti e di immagine provocati dall'incendio, nel procedimento penale che sarà eventualmente aperto". Decisione simile è stata presa dal sindaco di Pomezia Fabio Fucci che con un post su Facebook ha dichiarato: “Se dovesse instaurarsi un processo a carico di eventuali responsabili dell’accaduto, il Comune di Pomezia si costituirà parte civile per ottenere il risarcimento di eventuali danni ambientali, alla salute pubblica e di immagine”.

A Pomezia scuole chiuse per altri 2 giorni 

Il sindaco di Pomezia Fabio Fucci ha firmato inoltre un'ordinanza che dispone "la chiusura in via precauzionale di tutte le scuole di ogni ordine e grado per le giornate di lunedì 8 e martedì 9 maggio 2017, al fine di consentire le operazioni di pulizia straordinaria che dovranno interessare le aree eventualmente esposte alla ricaduta da combustione. Tali operazioni dovranno essere assicurate a cura dei soggetti responsabili delle strutture".

Confermata evacuazione case vicine 

Nell'ordinanza viena anche confermata l'evacuazione delle case nel raggio di 100 metri dal luogo dell'incendio e la raccomandazione di tenere le finestre chiuse nel raggio di 2 km. 

Asl: amianto incapsulato nel tetto

"Nelle coperture del tetto era presente amianto incapsulato", ha dichiarato il direttore del dipartimento prevenzione della Asl Roma 6 Mariano Sigismondi. "Ora si dovrà valutare l'effetto del calore su questa particolare sostanza. Al momento non abbiamo elementi che possano far destare preoccupazioni, almeno a livello acuto". Ieri invece l’amministratore delegato di Eco X, l’azienda specializzata nello smistamento di rifiuti di plastica, carta, ferro e materiali edilizi, aveva escluso che all'interno dello stabilimento andato in fiamme ci fossero tracce di amianto.

La nube di fumo e l’odore acre

Nello stabilimento andato a fuoco rimangono ancora attivi diversi focolai e l’odore dei rifiuti bruciati resta forte nell’aria. I vigili del fuoco sono impegnati con le operazioni di spegnimento degli ultimi roghi ancora vivi all’interno dell’edificio. I venti intanto hanno spinto la nube di fumo verso i quartieri sud di Roma e i comuni del litorale laziale. L’odore acre e nauseabondo, che irrita occhi, gola e narici, ha avvolto l’intera città di Pomezia dove i pochi abitanti che si avventurano per strada lo fanno solo muniti di mascherine protettive. Il primo cittadino Fabio Fucci ha disposto un lavaggio straordinario delle strade di alcuni quartieri per arginare le polveri che si sono depositate a terra dopo l'incendio. Ieri anche la sindaca di Roma Virginia Raggi ha consigliato ai suoi concittadini di tenere le finestre chiuse.

Inquinanti nei limiti di legge

I primi dati arrivati dalle stazioni di monitoraggio e diffusi da Arpa Lazio hanno rilevato che gli inquinanti sono rimasti entro i limiti di legge sia venerdì che sabato. Ma bisognerà attendere qualche giorno per vedere i risultati dei "campionatori" installati nell'area più vicina al rogo. 

Polemiche sui controlli

Intanto si è accesa la polemica tra i vari attori istituzionali su chi avrebbe dovuto vigilare per prevenire l’incendio. Per tutta la giornata di sabato il Comando dei vigili urbani di Pomezia, il Noe e la Asl Rm6 si sono rimpallati le responsabilità. È emerso che nessuno dei tre organismi ha compiuto un sopralluogo nello stabilimento dove si è sviluppato l'incendio, nonostante la denuncia-esposto presentata sei mesi fa dai residenti.

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