Campidoglio, la Cassazione: Raffaele Marra resta in carcere

Cronaca
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L’ex braccio destro della sindaca di Roma Virginia Raggi è stato arrestato lo scorso 16 dicembre per corruzione, avrebbe preso delle tangenti dall'immobiliarista Sergio Scarpellini. La Corte Suprema ha scelto di confermare la misura cautelare. Il difensore: “Decisione copia e incolla”

Raffaele Marra, l'ex braccio destro della sindaca di Roma Virginia Raggi arrestato per corruzione, deve rimanere in carcere a Regina Coeli. Lo ha deciso la Cassazione durante l'udienza a porte chiuse davanti ai giudici della Sesta sezione penale, che si occupa dei reati dei “colletti bianchi”.

 

Il difensore: “Decisione copia e incolla” - A chiedere la conferma dell'ordinanza del Tribunale del riesame della Capitale, che a gennaio aveva convalidato la reclusione in carcere, era stato anche il sostituto procuratore generale della Suprema Corte Roberto Aniello. Il Pg aveva chiesto il rigetto del ricorso presentato e discusso dal difensore di Marra, l'avvocato Francesco Scacchi, che aveva sostenuto che l'ordinanza del gip Maria Paola Tomasselli mancasse di un’autonoma valutazione delle esigenze cautelari e fosse appiattita sulle richieste del procuratore aggiunto Paolo Ielo e della pm Barbara Zuini. A suo avviso, si sarebbe trattato di un provvedimento "copia e incolla", che si limitava a recepire la richiesta di arresto inoltrata dalla Procura di Piazzale Clodio.

 

Rito immediato, udienza il 25 maggio - La decisione della Cassazione è arrivata pochi giorni dopo che Marra è stato rinviato a giudizio con rito immediato: niente passaggio davanti al gup, dal momento che la Procura ritiene di avere in mano prove schiaccianti per dimostrare che l’ex finanziere ha preso delle tangenti. L’udienza sarà il 25 maggio. Secondo i pm, nel 2013 si sarebbe fatto dare dall'immobiliarista Sergio Scarpellini 370mila euro per acquistare un appartamento nel quartiere dei Prati Fiscali di Roma, in cambio di favori connessi alla sua funzione di direttore del Dipartimento partecipazioni e controllo del Comune.

 

I precedenti e l’inchiesta sul fratello - Secondo i pm romani Scarpellini, che si trova ai domiciliari, nel 2009 avrebbe venduto a Marra anche un altro appartamento con uno sconto di mezzo milione di euro sempre per ricevere 'facilitazioni', ma questo caso è caduto in prescrizione. Inoltre, l’ex capo del personale del Campidoglio è indagato anche in un'altra inchiesta, in concorso proprio con la sindaca, nella quale è accusato di abuso di ufficio in relazione alla nomina, poi revocata, di suo fratello Renato a capo del Dipartimento del turismo del Campidoglio.

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