‘Ndrangheta nel Tigullio, 4 arresti per usura e traffico di droga

Cronaca
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Si ipotizzano i reati di usura, estorsione, esercizio di abusiva attività finanziaria e traffico di stupefacenti, oltre che riciclaggio di denaro di provenienza illecita con la conseguente intestazione fittizia di beni e società

Operazione contro la 'ndrangheta nel golfo di Tigullio, in provincia di Genova. I poliziotti della Squadra Mobile hanno effettuato quattro arresti e diverse perquisizioni a carico di indagati ritenuti affiliati alla ‘ndrangheta calabrese e da anni residenti in Liguria.  I reati contestati sono, a vario titolo, usura ed estorsione aggravata dall'uso del metodo mafioso, spaccio di stupefacenti, intestazione fittizia di beni e riciclaggio.

 

 

Il metodo della 'locale' di Lavagna  - Secondo quanto accertato dalla Dda durante le indagini, la struttura territoriale denominata “Locale di Lavagna”, emanazione della ‘ndrina Rodà-Casile, aveva preso di mira sia piccoli imprenditori edili sia titolari di bar ed esercizi dotati di slot machine. L’attività illecita ruota infatti intorno a società finanziarie che prestavano denaro a tassi superiori al 120%. Se la vittima non riusciva a pagare veniva minacciata, picchiata e poi "spogliata" di quote societarie di bar o appartamenti. In un caso, una vittima a fronte di un prestito di 250 mila euro aveva dovuto restituirne 560 mila ed era anche stata picchiata perché in ritardo con i pagamenti. "Questa - ha sottolineato il sostituto procuratore Alberto Lari che ha coordinato l'indagine della polizia - non è una mafia povera ma è un’organizzazione che guadagna e lucra".

 

 

 

Gli arresti - Due ordini di custodia cautelare hanno raggiunto i fratelli Francesco Antonio e Antonio Rodà, già in carcere dal giugno 2016 a seguito della prima parte dell'indagine. Sono invece finiti in manette oggi Paolo Paltrinieri e Alfredo Remilli.

Sequestrati anche un prestigioso appartamento nella Baia del Silenzio di Sestri Levante, quote societarie, un’automobile e numerosi depositi bancari. 

 

Il commissariamento di Lavagna nel 2016 - Quello di oggi è l’epilogo di un’indagine avviata nel 2016 che aveva permesso di arrestare otto persone fra cui l’ex sindaco di Lavagna Giuseppe Sanguinetti. In quell’occasione, si erano effettuati sequestri per decine di milioni di euro e, a seguito degli arresti, era stata nominata la Commissione d’accesso per Lavagna, per verificare le infiltrazioni mafiose nel Comune che tutt’oggi è commissariato.

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