Ladro ucciso, ristoratore: "Ho scoperto dopo di aver colpito qualcuno"

Cronaca
Messaggi di solidarietà davanti all'Osteria Dei Amis

Mario Cattaneo, l'uomo che ha sparato contro dei malviventi entrati nel suo locale nel Lodigiano uccidendone uno, racconta la sua versione: "Mi hanno strattonato, il colpo è partito inavvertitamente mentre cadevo. Era buio e non ho visto dov'è andato". Riaperta l'osteria di famiglia. Il figlio: "Il nostro morale è bassissimo. Temiamo ritorsioni"

“Quando io e mio figlio siamo riusciti ad aprire la porta sono stato afferrato da una persona che mi ha preso per il fucile, voleva disarmarmi. Io non ho mollato l’arma, lui mi ha strattonato e sono caduto a terra. Mentre cadevo è partito inavvertitamente il colpo. Era buio e non ho visto dov’è andato, non sapevo neanche di aver colpito qualcuno. L’ho scoperto dopo”. Mario Cattaneo, l’uomo di 67 anni che nella notte tra giovedì e venerdì ha sparato contro dei ladri entrati nel suo ristorante-tabaccheria e ne ha ucciso uno, racconta la sua versione. Lo fa nel suo locale, l’Osteria Dei Amis di Gugnano di Casaletto Lodigiano, che oggi ha riaperto. “L’uomo ha continuato a trascinarmi per qualche metro verso l’esterno, voleva l’arma – dice Cattaneo mostrando i lividi sul braccio –. Non ho mollato il fucile perché sapevo che dentro c’era un altro colpo”. E aggiunge: “Sono profondamente dispiaciuto per quello che è accaduto, credevo che i malviventi fossero già in allontanamento”.

Il figlio del titolare: “Paura di ritorsioni” - Davanti all’Osteria Dei Amis, riaperta dopo due giorni, si sono radunati gli amici del ristoratore, che gli hanno portato la loro solidarietà. Messaggi di vicinanza e sostegno sono stati appesi anche sui muri vicino al locale. Cattaneo, indagato per omicidio volontario, dopo aver parlato coi giornalisti è andato sul retro per cucinare, come in un giorno normale. Con lui c’è anche il figlio. “Abbiamo riaperto perché bisogna ricominciare. Ma il nostro morale è bassissimo, a terra. Abbiamo voluto riaprire per dire un grazie a tutti, per darci coraggio e forza di andare avanti”, ha spiegato Gianluca Cattaneo ringraziando più volte “per la solidarietà e l’amore che ci stanno dimostrando amici e non amici”. L’uomo, che ha tre figli piccoli, ha ribadito che quella notte il padre ha solo difeso la sua famiglia (la loro casa è al piano sopra il ristorante). “Abbiamo fiducia nella giustizia – ha detto il figlio del ristoratore – e che si risolva tutto al meglio possibile”. Poi ha aggiunto: “Le paure ora sono tante. Anche quella di ritorsioni, non sapendo chi siano. Non dormiamo più tranquilli come prima”.
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Domani l’autopsia - Qualcuno ha lasciato un mazzo di fiori anche davanti al cancello del cimitero di Gugnano di Casaletto Lodigiano, dove venerdì mattina è stato trovato senza vita il ragazzo rumeno di 28 anni colpito dalla fucilata. Il giovane, identificato dal fratello, era entrato nell’osteria-tabaccheria con alcuni complici per rubare stecche di sigarette. Domani sul suo corpo verrà eseguita l’autopsia e si dovrebbe capire qualcosa in più sulla dinamica della sparatoria. Dopo l’autopsia si deciderà anche se l’accusa contro Mario Cattaneo rimarrà omicidio volontario o verrà derubricata.

Solidarietà anche da Petrali - Davanti all’Osteria De Amis, a portare la sua solidarietà, è arrivato anche Giovanni Petrali, l'ex tabaccaio che il 17 maggio 2003 subì una rapina nel suo locale a Milano, in piazzale Baracca, e dopo essere stato aggredito dai banditi inseguì i ladri in strada sparando: ne uccise uno e ne ferì gravemente un altro. “Sono stato assolto e lo rifarei ancora, sono i figli che non hanno più voluto darmi la pistola che invece i giudici mi hanno restituito. Lo dirò sempre e mio figlio lo ha detto nel processo anche ai giudici: se quelle persone fossero state a casa loro tutto questo non sarebbe successo”, ha detto Petrali.

La Russa: “Difesa è sempre legittima” - A Gugnano di Casaletto Lodigiano anche una delegazione di Fdi-An. “Siamo arrivati qui per portare tutta la nostra solidarietà al tabaccaio. La difesa è sempre legittima. Nessuno può pretendere che una persona sia aggredita nel corso della notte in casa propria e non risponda adeguatamente”, ha detto Ignazio La Russa, invitato dal legale di Cattaneo “per avere più sostegno”. Insieme a lui sono arrivati anche il senatore Carlo Fidanza e l'ex vicesindaco di Milano e capogruppo Fdi-An in Regione Lombardia, Riccardo de Corato.  “Ci sono tutti gli estremi perché la Regione Lombardia sostenga con la propria difesa Cattaneo – ha detto de Corato –, tanto più se il reato verrà derubricato in omicidio colposo”.

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