Testamento biologico, il disegno di legge all’esame del Parlamento

Cronaca

Il ddl è in Commissione Affari sociali e arriverà in Aula nei prossimi giorni. Tra gli emendamenti al testo quello sulla pianificazione condivisa delle cure tra medico e paziente. Intanto a Treviso il primo caso di malato di Sla morto dopo aver richiesto la “sedazione profonda”. LO SKYWALL

Il ddl sul testamento biologico è all’esame della Commissione Affari sociali della Camera. A breve il testo andrà in Aula, probabilmente il 20 febbraio. E sarà la prima volta nella storia che il Parlamento italiano discuterà questa materia. (L'APPELLO DI DJ FABO)

 

Battaglia politica - La battaglia sul testo si giocherà anche sulle divisioni all’interno della maggioranza di governo. Il Pd, relatore della legge, dovrà valutare l’approvazione di emendamenti proposti dalle ali più sensibili agli orientamenti cattolici. Rispetto alla bozza iniziale, gli emendamenti che faranno più discutere riguardano la pianificazione condivisa delle cure tra medico e paziente. E i dottori sarebbero tenuti a rispettare le volontà del malato “ove possibile”. (DIECI ANNI DALLA MORTE DI WELBY)

 

La grande novità è che verrà data per la prima volta la possibilità al paziente di poter decidere sulle proprie cure in caso di eventuale insorgere di gravi malattie. Il testamento biologico, infatti, è un documento con cui qualsiasi cittadino può mettere per iscritto, in anticipo e consensualmente con il medico, le condizioni di massima per le sue cure future. In particolare potrà indicare le Dat, le "dichiarazioni di volontà anticipate sui trattamenti sanitari".

 

Il caso di Treviso - Nei giorni in cui è in corso il dibattito politico sul biotestamento, a Treviso si è verificato il primo caso di paziente affetto da Sla morto dopo aver richiesto la “sedazione profonda”. Dino Bettamin, 70enne di Montebelluna malato da cinque anni, voleva "dormire fino all’arrivo della morte, senza più soffrire”. Gli infermieri che lo avevano in cura gli hanno prima somministrato una sedazione palliativa, poi sono stati sospesi tutti i trattamenti, compresa la nutrizione artificiale.

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