Biella, flash mob delle mamme per il diritto all'allattamento

Cronaca
Flash mob di protesta a Biella (Ansa)
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Protesta davanti a un ufficio postale per contestare la decisione dei dirigenti di allontanare una donna che stava nutrendo al seno il proprio bambino

Nella mattinata di martedì 31 gennaio un gruppo di donne ha dato vita a un flash mob a Biella davanti all'ufficio postale dove tre giorni prima si era verificato l'episodio della mamma allontanata perché allattava al seno il figlio di tre mesi.

 

La protesta - Il gruppo ha protestato pacificamente esponendo cartelloni con frasi di rivendicazione del diritto all'allattamento come "Allattare al seno è un diritto naturale" o "Allattare è un atto d'amore che lega mamma e figlio, non esibizionismo”. La manifestazione, alla quale erano presenti anche tanti mariti e tanti bambini in braccio alle loro madri, non ha intralciato le normali attività dell'ufficio.

 

Il caso Castelli - Le proteste hanno preso spunto da quanto accaduto lo scorso 28 gennaio quando Francesca Castelli ha denunciato di essere stata allontanata dall'ufficio di via Micca perché stava allattando al seno suo figlio di tre mesi. La donna ha ricevuto nel giro di poche ore la solidarietà della ministra della Pubblica Amministrazione Marianna Madia che in un tweet ha dichiarato che "in nessun luogo dovrebbe essere vietato l'allattamento". Da parte loro le Poste Italiane, che hanno sempre smentito la versione dei fatti data dalla Castelli, hanno sottolineato per bocca di Francesco Bianchi, responsabile di Poste Nord Ovest, che l'avrebbero incontrata per chiarire la vicenda: "Non è vietato allattare negli uffici postali - ha sostenuto il dirigente - le nostre politiche sono rosa e sono donne più della metà del nostro personale. C'è stata solo un'incomprensione".

 

La posizione dell'Unicef - Sull'episodio è intervenuta anche Claudia Sella, presidente del comitato regionale del Piemonte dell'Unicef, che in una dichiarazione ha ricordato la Convenzione dei diritti dell'infanzia, ratificata in 190 Paesi del mondo, tra cui l'Italia, ed ha sottolineato quali sarebbero le politiche da seguire sull'argomento: "Certamente sarebbe auspicabile attrezzare negli edifici pubblici e nei centri commerciali uno spazio con paravento, tavolo per il cambio e sedia per garantire intimità e privacy al bambino e alla mamma, in caso di necessità".

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