Omicidio Lumarzo, uomo decapitato da vivo: indagato il nipote

Cronaca

Perquisita la casa di Claudio Borgarelli. I carabinieri hanno sequestrato una pistola, coltelli e attrezzi da lavoro. L’autopsia: la vittima è stata colpita quando era ancora in vita con una grossa arma pesante e dalla lama molto affilata

Albano Crocco è stato decapitato da vivo. E' quanto emerge dall'autospia svolta sul corpo dell'infermiere ucciso martedì nei boschi di Lumarzo, sulle alture di Chiavari. E ci sarebbe un indagato per il suo omicidio. Si tratterebbe del nipote della vittima, Claudio Borgarelli, secondo quanto riportano la Repubblica di Genova e il Secolo XIX

Perquisita la casa del nipote - Ieri si è tenuta la perquisizione nella casa di Borgarelli, dove i carabinieri di Chiavari e del nucleo investigativo hanno sequestrato una pistola regolarmente detenuta, alcuni coltelli, arnesi da lavoro (roncole, asce e machete) e indumenti. Borgarelli è stato anche sottoposto alla prova dello stub per verificare se abbia usato un'arma da fuoco.  Il materiale acquisito è stato inviato a Parma per essere esaminato dai Ris.

 

Altri due sospettati - Il nipote della vittima non è però l'unico sospettato. Le attenzioni degli inquirenti si concentrano anche su altri due soggetti che avrebbero avuto litigi con la vittima e che presenterebbero un 'profilo' compatibile con l'assassino, ovvero qualcuno che abbia dimestichezza con grosse armi da taglio. 

 

L'autopsia - Alcune prime risposte arrivano intanto dal risultato dell'autospia; Crocco sarebbe stato decapitato quando era ancora vivo e sarebbe stato raggiunto da una rosa di pallini di piccolo calibro alla schiena da una distanza non troppo ravvicinata: sul corpo ne sono stati trovati sei che si sono fermati a un livello superficiale.

Il killer avrebbe poi aggredito la sua vittima con una grossa arma pesante e dalla lama molto affilata. Due, tre colpi al massimo all'altezza del collo. Il medico legale avrebbe inoltre rilevato che le dita della mano destra dell'ex infermiere era completamente frantumate. Prova, questa, del fatto che Albano Cracco abbia tentato di difendersi. Il suo corpo è stato poi trascinato per un centinaio di metri e gettato nel dirupo. La testa non è stata ancora trovata. 

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