
20 novembre 2014 - Saracinesche abbassate, indignazione e silenzio, rabbia e pudore: così si presenta Casale Monferrato il giorno la sentenza della Cassazione che ha annullato la condanna a 18 anni del manager svizzero Schmidheiny -

Casale Monferrato in lutto. Il giorno dopo la sentenza della Cassazione sul processo Eternit, il sindaco Titti Palazzetti, ha proclamato il lutto cittadino -

La Cassazione ha seppellito con la prescrizione il reato di disastro ambientale doloso con il quale la Procura di Torino aveva mandato sotto processo il magnate elvetico Stephan Schmidheiny e la Corte di Appello lo aveva condannato -

Il 3 giugno del 2013 il magnate elvetico Stephan Schmidheiny era stato condannato dalla Corte di Appello a 18 anni di reclusione e a pagare 89 milioni di euro di indennizzi -

"Vergogna, vergogna", hanno urlato nell'aula magna della Suprema Corte alla lettura del verdetto che ha mandato in fumo anche la speranza dei risarcimenti e ha dato ragione alla disillusione dei familiari di altre duemila vittime -

Renzi: o una vicenda come Eternit "non è un reato o se è un reato ma prescritto, vuol dire che bisogna cambiare le regole del gioco" perche' "non ci deve essere l'incubo della prescrizione" -

Ex Area dello stabilimento ETERNIT durante la giornata di lutto cittadino indetto dal Comune di Casale Monferrato per la sentenza della Cassazione -

In risposta alla decisione della Cassazione la Procura di Torino deciso di proseguire sulla strada dell'omicidio (reato che non viene prescritto) e ha chiuso formalmente l'inchiesta Eternit bis -

Sulla sentenza interviene anche il il premier Matteo Renzi. O una vicenda come Eternit "non è un reato – dice - o se è un reato ma prescritto, vuol dire che bisogna cambiare le regole del gioco sulla prescrizione" -

Titti Palazzetti Sindaco di Casale Monferrato durante la giornata di lutto cittadino indetto dal Comune di Casale Monferrato -