Genova, Doria: "Non era il Comune che doveva dare l'allerta"

Cronaca

"In assenza di un'allerta meteo, avevamo comunque alcune pattuglie sul territorio per monitorare la situazione" dice il sindaco a Sky TG24. E aggiunge: "La situazione per noi resta critica, qualunque cosa ci dicano gli organi predisposti". AUDIO

"Non doveva essere il comune a lanciare l'allerta meteo dopo cinque giorni di pioggia. E il comune di Genova, in assenza di una allerta meteo, aveva comunque alcune pattuglie sul territorio per monitorare la situazione". Lo ha detto il sindaco di Genova, Marco Doria, a Sky TG24 a proposito dell'alluvione che si è abbattuta sul capoluogo ligure, causando una vittima.

"Allerta alta qualunque cosa dicano organi preposti" - "Ieri - ha proseguito Doria - abbiamo organizzato piani per gli edifici scolastici".  "Adesso - ha continuato - c'è una situazione che continua a destare preoccupazioni anche se formalmente non siamo in presenza di un'allerta meteo. Ci sono dei forti fenomeni temporaleschi, non c'è a giudizio dell'Agenzia regionale di protezione ambientale della Regione  l'allerta meteo. Comunque noi stiamo monitorando costantemente la  situazione".  "L'allerta per noi rimane alta - ha sottolineato il primo cittadino - qualunque cosa ci dicano gli organi predisposti".
All'indomani dell'alluvione infatti sono molte le polemiche per il presunto ritardo della Protezione civile nel lanciare l'allerta.

"Territorio fragilissimo, servono interventi strutturali" -"Quello che è certo - ha detto ancora Doria - è che abbiamo un territorio fragilissimo: a Genova, a Firenze, in Calabria, alle Cinque Terre e in tante altre parti d'Italia. Questa fragilità del territorio deve essere una priorità per realizzare interventi strutturali. A  Genova abbiamo degli interventi strutturali che si possono e si devono realizzare. Uno di questi è il rifacimento della copertura del  Bisagno, il fiume che è esondato, che però stato bloccato per due  anni, da quando mi sono insediato, per ricorsi e controricorsi al Tar di imprese che hanno perso l'assegnazione dei lavori".

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