
Momenti di tensione a piazza Montecitorio, a Roma. Una cinquantina di manifestanti curdi ha oltrepassato la zona rossa e cercato di sfondare il portone principale della Camera. Sono stati respinti dalle forze dell’ordine –

I manifestanti sono stati allontanati dall’ingresso della Camera senza incidenti. Nella calca iniziale, però, un'aviere di picchetto è rimasta leggermente contusa ed è stata medicata nell'infermeria di Montecitorio -

I manifestanti, poi, hanno continuato in modo pacifico la protesta in piazza Montecitorio, sventolando bandiere inneggianti alla resistenza della città siriana di Kobane, assediata dall'Isis, e urlando slogan anche contro la Turchia -

"Vogliamo solo difendere i nostri territori dall'Isis e urliamo slogan contro la Turchia perché li sostiene. Vogliamo essere liberi, non vogliamo essere attaccati: siamo oltre 50 milioni, non abbiamo il diritto di vivere come tutti gli altri?”, dicono -

La manifestazione non era autorizzata. “Dovevamo fare una sorpresa, altrimenti chi sente la nostra voce?”, hanno spiegato. E ancora: “La maggior parte di noi vive e lavora in Italia. Siamo tutti curdi ma veniamo da diversi Paesi: Siria, Turchia, Iraq” –

“Siamo qui per cercare di far sentire la nostra voce e per chiedere all'Italia di aiutarci”, hanno spiegato i manifestanti –

Alcuni di loro sono stati ricevuti dal questore della Camera, Stefano Dambruoso. Che dopo l’incontro ha dichiarato: “Ho confermato l'impegno del nostro Paese contro la violenza e il terrorismo” –

Dopo i momenti di tensione i manifestanti curdi hanno continuato la protesta in modo pacifico in piazza Montecitorio. Molti di loro si sono seduti a terra tenendosi per le braccia –

Molti i cori contro la Turchia "terrorista" e Erdogan "assassino" -

I manifestanti curdi hanno chiesto all’Italia di ascoltarli e aiutarli nella lotta all’Isis -