
Nel Duomo di Pieve di Soligo l'ultimo saluto e un momento di preghiera prima dei funerali delle quattro vittime dell'alluvione che, sabato 2 agosto, ha colpito Refrontolo, nel Trevigiano, facendo anche decine di feriti -

Il violento acquazzone ha fatto gonfiare il torrente Lierza, che poi si è abbattuto sull'area della festa paesana con un’onda di acqua e fango di un’altezza stimata in oltre 3 metri -

"È un'autentica tragedia. Forse la più grande dopo il Vajont", ha detto nei giorni scorsi il governatore del Veneto Luca Zaia a Sky TG24, annunciando la richiesta dello stato di calamità ed emergenza -

La Procura di Treviso sta indagando per omicidio colposo: vuole capire se le quattro vittime si potevano salvare e chi eventualmente non ha fatto abbastanza per prevenire la tragedia -

Secondo Coldiretti "in Italia sono ben 6.633 i comuni in cui sono presenti aree a rischio idrogeologico (l'82% del totale) con più di 5 milioni di cittadini che ogni giorno vivono o lavorano in aree considerate pericolose per frane ed alluvioni" -

In occasione dei funerali, il governatore Zaia ha invitato i sindaci veneti e le istituzioni a esporre la bandiera a mezz'asta -

Corone di fiori sono arrivate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal premier Matteo Renzi

Intanto continua la conta dei danni. La sola Provincia di Treviso per le strade ha fatto una stima di 2-3 milioni. Poi ci sarà il 'conto' delle aziende e delle case private -

Al funerale delle quattro vittime - Maurizio Loy, Luciano Stella, Giannino Breda e Fabrizio Bortolin - sia all'interno della chiesa sia all'esterno, hanno partecipato almeno 4mila persone -

Fra le autorità presenti ci sono il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il presidente del Consiglio regionale veneto, Clodovaldo Ruffato, alcuni parlamentari locali e numerosi sindaci -

Dopo la tragedia di Refrontolo "l'unica cosa che hanno saputo dire è stata: 'siccome Zaia ha fatto il decreto sul prosecco, è colpa di Zaia'". Lo ha detto il presidente veneto, aggiungendo che oggi "bisogna innanzitutto stringerci attorno ai familiari" -

"Queste morti sono simbolo e richiamo tragico e insieme realistico del destino che prima o poi toccherà anche ognuno di noi, inghiottiti da qualcosa che ci travolge e trascinati nel buio". Così il vescovo Corrado Pizziolo ha aperto la sua omelia -

Un banchetto dedicato a raccogilere i pensieri in ricordo delle quattro persone morte durante l'alluvione a Refrontolo all'esterno del Duomo di Pieve di Soligo -