
8 maggio. Nell’ambito dell'inchiesta sugli appalti di Expo 2015, coordinata dal procuratore aggiunto della Dda di Milano Ilda Boccassini e dai pm Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio, viene arrestato con altre sei persone Primo Greganti -

Nato in una famiglia di contadini il 4 febbraio del 1944 a Jesi, in provincia di Ancona, Greganti all’età di 14 anni emigra a Torino dove viene assunto alla Fiat come operaio -

Sin da giovane è iscritto al Partito Comunista Italiano all’interno del quale ricopre diversi incarichi, da membro della segreteria della Federazione di Torino a collaboratore dell’amministrazione della Direzione Nazionale -

Quando nel 1991 si scioglie il Partito, segue la linea innovativa disegnata da Achille Occhetto e aderisce al PDS diventando uno dei funzionari del partito a livello nazionale -

Nel marzo del 1993 viene arrestato per la prima volta nell’ambito dell’inchiesta sulla Tangentopoli rossa. A capo delle indagini c’è il pool milanese guidato da Antonio Di Pietro -

Primo Greganti è stato il tesoriere della federazione torinese del Pds, poi transitato a Botteghe Oscure -

L'accusa è di aver incassato, tra il 1990 e il 1992, mazzette per oltre un miliardo di lire. A parlare è Lorenzo Panzavolta, amministratore della Calcestruzzi di Ravenna. Secondo le accuse favorì l’azienda in alcuni appalti del gruppo Enel -

Greganti sostenne con perseveranza di essere innocente e si guadagnò il soprannome e la fama di “Compagno G”: l’uomo che resiste per difendere fede politica e partito -

Condannato a 3 anni e 7 mesi per finanziamento illecito al partito, patteggio' vedendosi la pena ridotta a 3 anni. Vent'anni dopo Tangentopoli, dalle cronache giudiziarie rispunta il suo nome -