
Nuovo colpo per Pompei. Il 18 marzo 2014 è annunciata la scomparsa dell'affresco di Apollo e Artemide che si trovava nella domus di Nettuno. La sparizione risale ad almeno 7 giorni prima. La porzione di parete sarebbe stata asportata con uno scalpello -

L'episodio è l'ultimo di una lunga serie. Tra crolli, furti e degrado la città romana sepolta dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e considerata "Patrimonio mondiale dell'umanità" dall'Unesco, ha subito una lunga serie di danneggiamenti negli ultimi anni

E' il 6 novembre 2010 quando la Domus dei Gladiatori si sbriciola sotto il peso di un tetto in cemento armato a causa di infiltrazioni d'acqua dovute alla pioggia -

Il crollo della Casa dei Gladiatori è il primo di una lunga serie di cedimenti nel sito archeologico tutelato dall'Unesco dal 1997. Dopo questo episodio l'Unione europea aveva stanziato un finanziamento per la salvaguardia degli scavi -

Sandro Bondi, allora ministro dei Beni Culturali del governo Berlusconi, è sommerso dalle polemiche a causa dei tagli nel settore. L'attuale senatore di Fi si difende attaccando i sovrintendenti per la gestione delle risorse -

A meno di un mese dal crollo, tra il 30 novembre e il 1 dicembre 2010 si verificano altri cedimenti, come nel caso del muro di contenimento in un giardino interno alla Domus del Moralista -

Lo stesso giorno il crollo di altri due muri senza affreschi all'interno dell'area archeologica di Pompei. Bondi propone allora un piano straordinario per la manutenzione con il ritorno di una soprintendenza autonoma con più poteri -

A Pompei arrivano anche gli ispettori UNESCO. L'opposizione parlamentare chiede la sfiducia del ministro Bondi ma la Camera, il 26 gennaio 2011, respinge la mozione. Due mesi dopo, però, deciderà di abbandonare comunque l'incarico -

La "patata bollente" passa nelle mani del nuovo ministro Giancarlo Galan che nel marzo 2011 sceglie Pompei per la sua prima conferenza stampa e promette un piano di manutenzione programmata con maggiore coinvolgimento di sponsor e fondi europei -

A ottobre 2011 però, crolla un altro muro romano, probabilmente a causa della pioggia. Nei mesi successivi seguiranno altri cedimenti. Il degrado riesce a smuovere qualcosa in Europa e la Commissione Ue approva un piano da 105 milioni di euro -

Il 27 febbraio 2012 da una delle pareti che si trovano nell'atrio della Domus della Venere in Conchiglia si stacca una parte d'intonaco non affrescato, di colore rosso -

Nella notte tra il 7 e l'8 settembre 2012, il crollo di una trave di legno causa la distruzione di una colonna nell'area di Villa dei Misteri -

Intanto col governo Monti arriva Lorenzo Ornaghi al ministero dei Beni Culturali. I lavori di restauro, secondo il nuovo ministro, sarebbero dovuti partire nell'autunno 2012 mentre cominciano effettivamente solo nel febbraio 2013 -

All'inaugurazione dei lavori del cosiddetto "Grande Progetto Pompei", il 6 febbraio 2013, è presente anche il commissario Ue alle Politiche regionali Johannes Hahn, oltre a vari ministri del governo Monti tra cui Annamaria Cancellieri -

Massimo Bray, ministro dei Beni culturali del governo Letta, visita Pompei nel luglio 2013 dopo la caduta di alcune pietre negli scavi archeologici. Nonostante i lavori di ristrutturazione, nella città romana continuano i cedimenti -

Bray annuncia: "Mai più un caso Pompei". Crea la figura di un soprintendente speciale e affida l'incarico a Massimo Osanna. Nel frattempo riapre dopo un anno di restauri la Casa degli Amorini Dorati che registra il boom di visite -

Il 1 dicembre 2013 si sbriciola il muro di una bottega di via Stabiana. Lo stesso giorno cade una parete di intonaco della Casa della Fontana piccola. Intanto l'Unesco ha imposto a Letta il 31 dicembre come scadenza per adottare misure idonee -

Nel frattempo è spuntata l'ombra della camorra e la Dia ispeziona i cantieri contro il rischio di infiltrazioni mafiose. L'ultima serie di crolli comincia il 2 marzo 2014 con la caduta del muro di una tomba nella necropoli di Porta Nocera

Lo stesso giorno una parete del Tempio di Venere crolla a causa delle incessanti pioggie della notte precedente -

Il 3 marzo crolla un altro muro alto due metri in un'area non scavata e non accessibile al pubblico in via Nola -

"Ogni crollo per me è una sconfitta enorme", dichiara il commissario Ue per la politica regionale Johannes Hahn. "Chiedo alle autorità italiane di prendersi cura di Pompei perché è un sito emblematico per il mondo. Non c'è spazio per rinvii o deroghe" -

Anche la commissaria Ue alla Cultura Androulla Vassiliou esprime preoccupazione per i crolli in Campania. Il neoministro italiano Dario Franceschini mette Pompei tra le priorità del suo incarico -