
9 persone denunciate, di cui 3 ai domiciliari e 3 sottoposte a obbligo di residenza su disposizione del Gip di Lodi. E' il risultato dell’operazione che ha smascherato un'associazione a delinquere finalizzata alla vendita di cuccioli -

La vendita degli animali, per lo più cani, ma anche qualche gatto, aveva un giro d'affari di circa 1 milione di euro l'anno -

I cuccioli venivano acquistati in Ungheria e Slovenia a prezzi che oscillavano dai 60 ai 120 euro e trasportati, dai 25 ai 40 alla volta, in contenitori di cartone o gabbie per polli, all'interno dei bagagliai delle auto -

Per i viaggi - ne sono stati monitorati circa 15 nella fase di osservazione, tra gennaio e novembre 2012 - la banda si serviva esclusivamente di auto di grossa cilindrata prese a noleggio e tutti terminavano in un centro cinofilo di San Giuliano milanese

Lì, grazie all'aiuto di un veterinario ora ai domiciliari, agli animali veniva inseriti un microchip e sottoposti a maltrattamenti e trattamenti veterinari inutili e dannosi per mascherare eventuali patologie -

L’età inoltre era molto minore rispetto a quella poi dichiarata all'atto di vendita -

Nell'arco di 24 ore dall'arrivo in Italia, i cuccioli erano pronti ad essere immessi sul mercato come cani italiani a tutti gli effetti e, quindi, a prezzi dieci volte superiori da quelli di acquisto all'estero, oscillanti tra i 600 e i 1.200 euro -

La vendita avveniva attraverso siti internet o esercizi commerciali, la posizione dei due dei quali è al vaglio degli inquirenti -

L'operazione, che ha preso il nome di Maki (un cucciolo ritrovato in gravi condizioni e salvato dall'intervento della Forestale) era stata avviata nel 2012 e ha portato al sequestro di 88 cuccioli -