Bambino conteso, la polizia lo preleva a forza: è polemica

Cronaca

La diffusione del video in cui un ragazzino di 10 anni viene portato via da scuola, dopo la decisione dei giudici di riassegnarlo al papà, fa discutere. Il capo della polizia Manganelli avvia un'inchiesta e chiede scusa ai familiari. LE IMMAGINI

Prelevato a forza da scuola, portato a braccia verso un'auto, trascinato per terra. E' accaduto a un bambino di 10 anni di Cittadella, in provincia di Padova. Alcuni agenti lo hanno portato via mercoledì 10 ottobre dalla sua scuola in esecuzione di una ordinanza della sezione Minori della Corte d'Appello di Venezia che ha deciso di attribuire esclusivamente al padre la patria potestà.
Nel mese di agosto e settembre altri due tentativi di affidare il bimbo al padre erano falliti. Da qui la decisione di intervenire a scuola. La vicenda, documentata con un video shock andato in onda durante la trasmissione “Chi l’ha visto?” su RaiTre, ha sollevato grandi polemiche. 

Le scuse di Manganelli - Sul caso è intervenuto anche il presidente del Senato, Renato Schifani, che ha chiesto urgenti e tempestivi chiarimenti al capo della polizia Antonio Manganelli, il quale ha espresso "profondo rammarico", porgendo le sue scuse ai familiari e assicurando "massimo rigore nell'inchiesta interna avviata". Il filmato integrale della polizia è stato trasmesso all'autorità giudiziaria per l'attività di competenza della stessa. 
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha invece chiesto al governo di riferire in Aula quanto prima (ascolta il commento a SkyTG24). Si è detta "turbata" dalle immagini il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri aggiungendo che "prima di dare giudizi o emettere sentenze attendo serena di conoscere il risultato dell'indagine avviata". Critiche sono state espresse dal presidente dell'Osservatorio sui Minori e da altre associazioni a tutela dei minori e della famiglia. Per il presidente di Unicef Italia, Giacomo Guerrera, "il mondo degli adulti non ha saputo tutelare questo bambino".

Le immagini shock - Il video - che ha dei passaggi particolarmente drammatici ed è stato ripreso, forse, da una parente del minore - mostra una donna che corre verso un gruppo di persone e comincia ad urlare, poi il ragazzino sollevato a forza e portato per alcuni metri verso un'auto dove poi viene caricato. Per tutto il tragitto, il piccolo tenta di divincolarsi dalla stretta di un uomo che lo tiene per le spalle e di un altro che gli stringe le caviglie (secondo la Questura una dei due era il padre). Infine si sente una voce di donna, presumibilmente l'autrice del video (che il bimbo chiama “zia”), che rivolge domande ad un'altra donna, che le risponde di essere un ispettore e di non poterle dare spiegazioni.

La mamma: “Una cosa incivile” - "E' incivile che il nostro bambino sia stato portato via in questo modo", ha detto la madre che, assieme ai nonni del ragazzo e una mezza dozzina di mamme, ha messo in atto una protesta con dei cartelli davanti alla scuola. Sui cartelli scritte come "I bambini non sono né bestie né criminali" ed ancora "i bambini vanno ascoltati".

Il padre: "Ho salvato mio figlio" - Di tutt'altro avviso,  il padre: "Ho salvato mio figlio e ora sta bene, è sereno e l'importante e' questo", ha detto. Il bimbo ora è assistito dai servizi sociali. "Ho pranzato con lui e abbiamo giocato alla playstation: era anni che non lo facevo ed e' stata una bella emozione", ha aggiunto.

La versione della Questura di Padova - In una conferenza stampa il questore di Padova, Vincenzo Montemagno, ha spiegato che "il supporto è stato richiesto dall'autorità giudiziaria che ha dato facoltà al padre del bambino di richiedere l'intervento della forza pubblica per eseguire il provvedimento di affidamento disposto dal Tribunale dei minori".
Nel video si vedono due uomini che trascinano il piccolo verso un'auto. In realtà, ha tenuto a precisare il questore, "si tratta del padre che lo tiene per le gambe. A un certo punto il bambino si è buttato a terra: è un ragazzino corpulento e per questo il padre ha chiesto aiuto a uno dei nostri agenti per sollevarlo da terra e portarlo in auto". Il bambino, inoltre, è stato visitato ed è stato trovato "in buone condizioni fisiche e psicologiche".

Per i giudici va recuperato il rapporto con il padre
- Il bambino vedeva il padre, secondo gli accordi successivi alla separazione avvenuta otto anni fa, una volta alla settimana in colloqui protetti e trascorreva con lui due fine settimana al mese. Il padre, però, ha ottenuto recentemente dal tribunale dei minorenni una ordinanza che stabilisce la necessità dell'allontanamento dalla casa materna del bimbo, che attualmente si trova in una casa famiglia a Padova, in carico ai servizi sociali.
Secondo quanto stabilito dal giudice della Corte d'appello della sezione minori di Venezia, va recuperato il rapporto con il padre e per questo gli agenti, assieme al consulente tecnico del pubblico ministero ed ai tecnici dei servizi sociali, hanno prelevato il bambino da scuola.

Immagini e tutela dei minori - Il Garante per la protezione dei dati personali, "di fronte al diffondersi in rete e nei media del video con le immagini del bambino prelevato a scuola dalle forze di polizia e di dati personali riguardanti anche la sua salute, pur se forniti dai familiari", ha richiamato "i media e i siti web al più rigoroso rispetto della riservatezza del minore e raccomanda loro di astenersi dal pubblicare e diffondere immagini del bambino e dettagli eccessivi che possano lederne la dignità". Per il sindacato dei giornalisti Fnsi, è giusto da parte degli organi di informazione dare notizia e documentare con immagini quanto accaduto a Padova nella vicenda del bimbo, ma al tempo stesso occorreva ed occorre avere rispetto per la privacy della vittima, perché diversamente si aggiunge violenza a violenza.

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