Incendi, la Sicilia brucia. Venti roghi sull'isola

Cronaca

La provincia più colpita è quella di Palermo: a fuoco la riserva naturale dello Zingaro e la discarica di Bellolampo. Il sindaco Orlando: "Interessi criminali dietro le fiamme". Nel messinese un operaio della forestale cade in un burrone: è ferito

La Sicilia brucia. Almeno venti roghi sono divampati in diverse parti dell'isola. Elicotteri e canadair della Forestale e della Protezione Civile sono in azione continua. La provincia più colpita è quella di Palermo, dove sabato 4 agosto è morto un operaio forestale. E un altro dipendente della forestale è rimasto ferito oggi, lunedì 6 agosto, dopo esser caduto in un burrone mentre tentata di spegnere un incendio che da due giorni interessa la località Pietrasanta, nel comune di Librizzi (Me).
Intanto, il sindaco del capoluogo Leoluca Orlando ha ipotizzato che possa esserci la criminalità organizzata dietro il rogo nella discarica di Bellolampo, ma ha rassicurato sul rischio diossina nell'aria.

Il rogo nella riserva naturale
- L'incendio che ha creato più preoccupazione nell'isola è quello nella riserva dello Zingaro. La zona, considerata una delle riserve naturali più belle della Sicilia, è stata devastata da diversi roghi, probabilmente dolosi. Il fuoco ha costretto centinaia di turisti, ospiti del villaggio Calampiso, ad allontanarsi in tutta fretta. Hanno passato una notte da incubo dopo l'evacuazione: alcuni sono stati trasferiti in una scuola elementare di San Vito Lo Capo. Altri hanno preferito dormire all'aperto, nel piazzale della scuola. In tanti hanno poi preferito interrompere le vacanze, mentre qualcuno è rientrato nel villaggio.

Il rogo ora è sotto controllo. "Si è spento da solo, soltanto perché non c'era più nulla da bruciare", ha detto il sindaco di San Vito Lo Capo, Matteo Rizzo. "Siamo rimasti soli a fronteggiare l'emergenza con i vigili del fuoco, il personale della Protezione civile e della Forestale cui va il mio plauso. Non sono intervenuti i mezzi Canadair, né i mezzi aerei, gli unici che avrebbero potuto fermare le fiamme. Le nostre richieste sono cadute nel vuoto", ha denunciato il primo cittadino siciliano. Adesso il rischio è che qualche focolaio possa riaccendersi per il forte vento secco di scirocco. 

Le accuse di Leoluca Orlando - Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha invece lanciato l'allarme criminalità sull'origine del rogo nella discarica di Bellolampo, su cui la Procura ha aperto un fascicolo. "L'avvio di una nuova amministrazione comunale, dichiaratamente di rottura rispetto al malgoverno della città e agli sprechi criminali realizzati dalla dirigenza dell'Amia insieme all'imminente campagna elettorale per le regionali, possono essere motivi di manovre strumentali da parte delle organizzazioni criminali e occasione per mettere in atto azioni a favore di interessi volti a determinare il tracollo dell'Amia e il passaggio della stessa nelle mani di gruppi speculativi", ha dichiarato il sindaco con una nota. Ma dai rilievi dell'Arpa non emergerebbe alcun rischio diossina causato dalle sostanze bruciate nell'incendio. Dopo il rogo, in città è emergenza immondizia.

Emergenza continua - L'emergenza incendi rimane critica anche a causa delle previsioni meteo, per nulla incoraggianti. Mentre al nord si verificheranno temporali e nubifragi, Al centrosud è atteso l'arrivo "Nerone", quinto e ultimo anticiclone sahariano subtropicale dell'estate, che promette caldo record. In Sicilia si toccheranno punte di 42 gradi e addirittura 43 nella Valle dei Templi di Agrigento. E le alte temperature inchiodano l'Italia meridionale all'elevato rischio incendi, come evidenziato dalla mappa dello European forest fire information system (Effis), il sistema europeo centralizzato di informazione sugli incendi boschivi. La mappa prevede il rischio roghi nell'arco di sei giorni, in base al meteo. Lo scorso anno, il paese più colpito dagli incendi è stato il Portogallo. L'Italia è terza: con 37.563 ettari percorsi dalle fiamme, di cui 11.915 di natura protetta Ue.

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