Eroina all'antrace, scatta la massima allerta in Italia

Cronaca

Il Dipartimento antidroga ha attivato il livello più alto di attenzione. Si tratta di una decisione preventiva, in seguito ai 6 casi rilevati in Europa negli ultimi giorni. Ma non ci sarebbe "alcun pericolo di epidemia"

L'Italia ha attivato il livello di "massima allerta" sull'eroina all'antrace. La decisione preventiva è stata presa dal Dipartimento politiche antidroga (Dpa) ed è stata presa dopo aver ricevuto segnalazioni di 6 casi di antrace in Europa, di cui 2 mortali, tra i consumatori di eroina per via iniettiva. Gli episodi segnalati da giugno in poi sono stati registrati in Germania, Danimarca, Francia e Scozia. Non ci sarebbe alcun legame tra i 6 casi, né sono state registrate infezioni in Italia.

Allerta massima - "Considerata la concreta possibilità che stiano circolando sul territorio europeo partite di eroina contaminate con Bacillus anthracis e vista la rapidità con cui le sostanze stupefacenti possono essere commercializzate e raggiungere l'Italia, abbiamo attivato una Allerta grado 3 (massima allerta) tra le strutture competenti in materia di protezione della salute pubblica e tra i laboratori e le Forze dell'Ordine", ha dichiarato Giovanni Serpelloni, Capo del Dpa. "Serve che le strutture competenti prestino la massima attenzione ad eventuali infezioni da antrace, in particolare tra la popolazione dei consumatori di eroina, e attivino le adeguate misure preventive". L'ultimo allarme di questo tipo risale al periodo tra il 2009 e il 2012, quando si registrarono oltre 50 casi di antrace in Scozia, Inghilterra e in Germania. Anche in quel caso erano state diramate a livello nazionale informazioni e raccomandazioni per preservare la salute dei consumatori e degli operatori.

Non si tratta di bioterrorismo - Il responsabile della Dpa Giovanni Serpelloni ha precisato che non c'è "alcun pericolo di epidemia per la popolazione, tantomeno un caso legato al bioterrorismo, ma un'allerta sanitaria per pronto soccorsi e laboratori" per riconoscere eventuali contaminazioni di eroina e antrace e prevenire infezioni e morti tra i tossicodipendenti che ne fanno uso. Durante la produzione dell'eroina o quando la si taglia con altre sostanze si può verificare la contaminazione di agenti infettivi. Nei casi segnalati si tratta del bacillo dell'antrace. E l'iniezione in vena amplifica il rischio di infezioni gravi e mortali.

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