Fondi e appelli in Rete, L'Aquila si mobilita per l'Emilia

Cronaca
Un edificio pericolante nel centro di Mirandola (Modena), 30 maggio 2012
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Dopo il sisma nel modenese e ferrarese, il Comune e le associazioni abruzzesi lanciano iniziative per gli sfollati. "E' come vedersi allo specchio" scrive su Facebook Patrizia Tocci. "E' una ferita che si riapre" rilancia a Sky.it Massimo Prosperococco

di Pamela Foti

"In questi giorni non riesco a guardare la tv. Le immagini che vedo riaprono una ferita mai chiusa". Massimo Prosperococco è dell'Aquila, è tra i sopravvissuti del sisma che nell’aprile 2009 ha provocato oltre 300 vittime. E' stato tra i promotori dell'iniziativa nota come "popolo delle carriole" creata per liberare il centro città dalle macerie. "Siamo tutti vicini agli emiliani colpiti dal terremoto - dice a Sky.it  - Comprendiamo bene la portata della tragedia che stanno affrontando".
Sì, perché "è come vedersi in uno specchio, in frantumi" scrive Patrizia Tocci sulla sua pagina Facebook. Anche lei è aquilana, insegna lettere all'ITIS Amedeo di Savoia. "La storia, le parole, si ripetono" aggiunge.
In tanti, come Massimo e Patrizia, rivivono il proprio dramma attraverso le notizie che arrivano dai paesini del modenese e ferrarese devastati dal sisma del 20 e del 29 maggio. "Speriamo solo che a loro non tocchi quello che è successo a noi" aggiunge Massimo. Il riferimento è alla ricostruzione non ancora iniziata nel capoluogo abruzzese. A oltre 1000 giorni dal terremoto, il centro storico è ancora transennato, la zona rossa disabitata, i palazzi rimasti in piedi 3 anni rischiano di crollare. E sono ancora oltre 32mila i cittadini assistiti dallo Stato, come spiega il blog 6aprile.it che pubblica il documento della Regione Abruzzo aggiornato al 15 maggio 2012.
"So bene cosa significherà in futuro per i cittadini di quei piccoli comuni ricostruire la propria identità, scavare nelle macerie dei ricordi per tenerli ancora vivi" dice Massimo Cialente, rieletto sindaco del capoluogo abruzzese. Proprio per questo, L'Aquila si è subito mobilitata a supporto dei centri emiliani.

Un conto corrente per contributi e donazioni  -
Il 25 maggio, infatti, l'amministrazione comunale ha aperto un conto corrente per raccogliere fondi da destinare alle popolazioni colpite dal terremoto (Qui tutti i dettagli). "Gli aquilani conoscono tristemente il disagio dovuto alla perdita dei propri affetti, delle proprie abitazioni, nonché alla vita nei campi di accoglienza e nei ricoveri di fortuna” si legge sul sito del Comune.
Intanto, il 29 maggio la Protezione Civile della Regione Abruzzo è partita per Cavezzo (Mo) per allestire una tendopoli che ospita circa 350 persone, mentre martedì 28 maggio cinque tecnici dell'amministrazione comunale hanno raggiunto i Centri di coordinamento di soccorso di Modena e Ferrara per supportare le operazioni di censimento dei danni.

"Basta ricordare ciò di cui avevamo bisogno noi" - E sono molte le iniziative nate in forma spontanea. Associazioni e semplici cittadini si stanno organizzando per raccogliere vestiti, cibo e qualsiasi altra cosa possa essere utile alle persone rimaste senza casa e che, per ora, vivono nelle tende attrezzate dalla Protezione Civile. "Basta ricordarci ciò di cui avevamo bisogno noi" scrive sulla sua pagina Facebook la Federazione Nazionale Clown Dottori che dà appuntamento agli aquilani per giovedì 31 maggio in piazza D'Armi.

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