Emergenza rifiuti, Corte di Strasburgo condanna l'Italia

Cronaca
L'emergenza rifiuti in Campania
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Sentenza "non definitiva" per la cattiva gestione della spazzatura in Campania dal 1994 fino al 2009. La denuncia venne presentata 4 anni fa da 18 cittadini italiani. Intanto De Magistris e Clini al lavoro per sospendere la multa data dall'Unione Europea

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La Corte dei diritti dell'Uomo di Strasburgo ha condannato oggi le autorità italiane per la cattiva gestione della crisi dei rifiuti in Campania, che ha provocato la violazione di alcuni diritti della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. In una sentenza "non definitiva", la Corte si riferisce allo stato di emergenza dichiarato per il periodo fra l'11 febbraio 1994 e il 31 dicembre 2009, compreso "un periodo di cinque mesi durante il quale tonnellate di rifiuti si sono accumulati nelle strade". A fare ricorso alla Corte dei diritti dell'uomo sono stati 18 cittadini italiani.

Il ricorso è stato presentato alla corte 4 anni fa, il 9 gennaio del 2008, e invocava gli articoli 2 e 8 della Convenzione (rispettivamente, il diritto alla vita e quello al rispetto della vita privata e familiare), sostenendo che, non adottando le misure necessarie per garantire il buon funzionamento del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti in Campania, le autorità pubbliche hanno gravemente nuociuto all'ambiente della loro regione mettendo in pericolo le vite e la salute dei cittadini, senza informarli dei rischi che corrono. Secondo la Corte, c'è stata violazione dell'articolo 8 per quanto riguarda "l'incapacità prolungata delle autorità italiane ad assicurare il funzionamento regolare del servizio di raccolta, trattamento e eliminazione dei rifiuti, incapacità che ha danneggiato il diritto dei cittadini al rispetto della loro vita privata e del loro domicilio", mentre ha riconosciuto allo Stato di avere informato, nel 2005 e nel 2008, la popolazione coinvolta. La Corte europea dei diritti dell'Uomo è un'emanazione del Consiglio d'Europa di Strasburgo, composto da 47 paesi, e vigila sul rispetto della Convenzione adottata nel 1950. Non è un'istituzione dell'Unione Europea.

Intanto si avvicina la scadenza della proroga concessa dall'Unione Europa all'Italia per evitare la multa per la questione dei rifiuti. Per questo il sindaco di Napoli De Magistris si incontrerà con il ministro dell'Ambiente a Roma. Sul tavolo, spiega il sindaco,  "l'impegno preso a Napoli per gli ulteriori fondi, già previsti ma  mai stanziati, per la differenziata". "Bruxelles -  dichiara de Magistris - dovrebbe dare credito al governo, così come  agli amministratori locali, per quello che si sta facendo che è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo i siti di trasferenza, le navi, l'aumento  della percentuale di differenziata". L'accordo firmato tra le amministrazioni locali e il governo in  Prefettura a Napoli "non ostacola il percorso di Bruxelles per  togliere l'infrazione. Ci sono alcuni nodi ma non ci sono più le  vecchie contrapposizioni del passato".
Clini da parte sua ha assicurato che "stiamo preparando il rapporto per la Commissione Ue. Lunedì lo presenteremo". L'obiettivo è il ritiro della multa data all'Italia.

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