L'imprenditore è stato al vertice di IT Holding, società del settore della moda che ha prodotto capi per marchi come "Gianfranco Ferré", "Just Cavalli" e "Dolce & Gabbana"
Tonino Perna, ex presidente e ad di IT Holding, società del settore della moda, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza con l'accusa di bancarotta fraudolenta. Secondo gli inquirenti, il danno patrimoniale per il gruppo aziendale è stimato in oltre 61 milioni di euro.
Perna, al vertice del gruppo societario, operava nel settore tessile e aveva un ruolo "di assoluta rilevanza nel campo della moda", si legge in una nota delle Fiamme Gialle, per aver prodotto capi di abbigliamento con i marchi delle più famose griffe nazionali, quali 'Gianfranco Ferre", 'Malo', 'Romeo Gigli', 'Just Cavalli', 'Dolce e Gabbana' e altre.
All'inizio del 2009 il gruppo dell'imprenditore molisano, prossimo al crack finanziario, era stato ammesso al regime di amministrazione controllata. Nell'agosto del 2010 è cominciata la vendita degli asset, con l'aggiudicazione da parte di una cordata di Arezzo del marchio "Malo".
Tonino Perna, protagonista della moda italiana - Dal re delle linee luxury per giovani, passando per la finanza, al crac della It Holding. Tonino Perna, 64 anni, nato a Pettoranello del Molise (Isernia), per anni è stato protagonista della moda italiana.
La sua prima creatura, la Pop 84, rivoluziona il casual negli anni Ottanta. Nel '90 esce dalla società e si dedica alla Ittierre, nata per 'aggredire' il mercato del 'lusso accessibile', con le seconde linee firmate. Perna è stato tra i primi a sperimentare con successo le licenze: Trussardi, Versace, Dolce e Gabbana con le quali, negli anni Novanta, volano i fatturati.
Nel 1997 Perna porta in borsa la Ittierre, il cui titolo sarà destinato a restare sotto il livello di quotazione. Nel 2002 tenta la diversificazione e rileva da Citygroup la carta di credito Diners, il contratto riguarda nove paesi europei e 30 africani. Ma l'avventura nella finanza non sarà così esaltante e dopo alcuni anni Perna cede Diners.
Nel 2002 il grande salto nella moda: da licenziatario a proprietario di marchi prestigiosi, con l'acquisto della maison Ferrè e gli stabilimenti Malo e Gigli. Il gruppo It Holding,
diventata capofila delle varie attività della famiglia, cerca nuovi mercati e fatturati e per questo cresce anche l'indebitamento. La crisi del settore e le pressanti richieste
di rientro delle banche portano It Holding al default. Tonino Perna cerca un partner ma non lo trova, a marzo 2009 getta la spugna e la società finisce in amministrazione controllata.
Perna, al vertice del gruppo societario, operava nel settore tessile e aveva un ruolo "di assoluta rilevanza nel campo della moda", si legge in una nota delle Fiamme Gialle, per aver prodotto capi di abbigliamento con i marchi delle più famose griffe nazionali, quali 'Gianfranco Ferre", 'Malo', 'Romeo Gigli', 'Just Cavalli', 'Dolce e Gabbana' e altre.
All'inizio del 2009 il gruppo dell'imprenditore molisano, prossimo al crack finanziario, era stato ammesso al regime di amministrazione controllata. Nell'agosto del 2010 è cominciata la vendita degli asset, con l'aggiudicazione da parte di una cordata di Arezzo del marchio "Malo".
Tonino Perna, protagonista della moda italiana - Dal re delle linee luxury per giovani, passando per la finanza, al crac della It Holding. Tonino Perna, 64 anni, nato a Pettoranello del Molise (Isernia), per anni è stato protagonista della moda italiana.
La sua prima creatura, la Pop 84, rivoluziona il casual negli anni Ottanta. Nel '90 esce dalla società e si dedica alla Ittierre, nata per 'aggredire' il mercato del 'lusso accessibile', con le seconde linee firmate. Perna è stato tra i primi a sperimentare con successo le licenze: Trussardi, Versace, Dolce e Gabbana con le quali, negli anni Novanta, volano i fatturati.
Nel 1997 Perna porta in borsa la Ittierre, il cui titolo sarà destinato a restare sotto il livello di quotazione. Nel 2002 tenta la diversificazione e rileva da Citygroup la carta di credito Diners, il contratto riguarda nove paesi europei e 30 africani. Ma l'avventura nella finanza non sarà così esaltante e dopo alcuni anni Perna cede Diners.
Nel 2002 il grande salto nella moda: da licenziatario a proprietario di marchi prestigiosi, con l'acquisto della maison Ferrè e gli stabilimenti Malo e Gigli. Il gruppo It Holding,
diventata capofila delle varie attività della famiglia, cerca nuovi mercati e fatturati e per questo cresce anche l'indebitamento. La crisi del settore e le pressanti richieste
di rientro delle banche portano It Holding al default. Tonino Perna cerca un partner ma non lo trova, a marzo 2009 getta la spugna e la società finisce in amministrazione controllata.