Barletta dà l'addio alle cinque vittime. Nove gli indagati

Cronaca

Lacrime e rabbia ai funerali delle 4 operaie e della ragazza di 14 anni morte nel crollo di un maglificio. Avviso di garanzia anche per il padre della giovane vittima, titolare del laboratorio. La Procura di Trani ipotizza il reato di disastro colposo

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Da una parte il dolore senza misura e senza fine; dall'altra il cammino dell'inchiesta giudiziaria. Giovedì 6 ottobre la Barletta in lutto cittadino, colpita dal crollo di una palazzina, ha vissuto due momenti chiave: i funerali delle cinque vittime (GUARDA LE FOTO), quattro donne che lavoravano in nero nell'opificio tessile sottostante la palazzina e una ragazzina di 14 anni, figlia del titolare dello stesso maglificio; le novità nell'inchiesta della magistratura, con l'emissione dei primi 9 avvisi di garanzia. Tra questi anche il padre della giovane vittima.

Nove persone indagate  - La Procura della Repubblica di Trani, che ha aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, ha infatti iscritto nove persone nel registro degli indagati. Oltre al padre della ragazzina morta nel crollo, Savio Cinquepalmi, gli indagati sono il dirigente del settore edilizia pubblica e privata del Comune di Barletta, architetto Francesco Gianferrini; l'ingegnere e il geometra dell'ufficio tecnico del Comune di Barletta che compirono il sopralluogo il 30 settembre scorso nella palazzina poi venuta giù, Rosario Palmitessa e Roberto Mariano, e il vigile Giovanni Andriolo, in forza al settore edilizia della polizia municipale;il titolare dell'impresa che avrebbe costruito un nuovo edificio dopo la rimozione del rudere accanto allo stabile crollato, Cosimo Giannini, l'architetto dell'impresa Giovanni Paparella, i due responsabili della ditta a cui i lavori erano stati appaltati, i fratelli Salvatore e Andrea Chiarulli.
Una tragedia annunciata, dicono i residenti, perché gli innumerevoli appelli ad intervenire sono caduti nel vuoto e non hanno impedito che il vecchio edificio si sgretolasse. Una sciagura che ha fatalmente coinvolto la ragazzina, Maria Cinquepalmi, uscita da scuola un'ora prima e che si era recata alla maglieria di mamma e papà che però erano fuori.

I funerali - Gremita all'inverosimile piazza Aldo Moro, la più grande della città, piene le strade confluenti e assiepati i balconi dei palazzi prospicienti. Un funerale vissuto con emozione e partecipazione da tante migliaia di persone che hanno tributato applausi all'entrata e uscita delle cinque bare (legno bianco per Maria Cinquepalmi), legno chiaro per le quattro operaie (Tina Ceci, di 37 anni, Antonella Zaza, di 36, Matilde Doronzo, di 32 e Giovanna Sardaro, di 30). Alle esequie erano presenti, tra gli altri, il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna, in rappresentanza del governo, e il governatore della Puglia, Nichi Vendola.  A funerali hanno anche partecipato i leader di Cgil e Cisl, Susanna Camusso e Raffaele Bonanni, per ribadire che la piaga del lavoro nero deve essere contrastata in tutti i modi e che per far questo è indispensabile che riparta in tutta l'Italia, Mezzogiorno incluso, riparta l'economia.

I cartelli: "Vogliamo la verità" - Quasi al termine dei funerali un grande striscione nero con scritto "E ora vogliamo la verità" è apparso sul terrazzo di uno degli stabili che si affacciano sulla piazza ed è stato accolto dagli applausi. In tanti poi dopo la cerimonia in tanti hanno chiesto, in silenzio, con diversi cartelli "verità e giustizia".
In seguito poi una folla di persone si è radunata sotto il municipio di Barletta al grido di "Fuori, fuori, dimettetevi" e con uno striscione con su scritto: "I vostri profitti non valgono cinque vite! Dimissioni".

Il sindaco: "Lavoro nero piaga nazionale" - Prima della cerimonia Maffei aveva commentato ai microfoni di SkyTG24 (guarda il video) le polemiche seguite alla tragedia: "Sicuramente c'è un clima difficile: abbiamo voluto fare il funerale in piazza per accumunare tutte e 5 le bare e consentire alla popolazione di testimoniare vicinanza, cordoglio e dare forza ai familiari delle vittime perché possano reagire a questo difficilissimo momento". "Ora - ha continuato - non vogliamo discutere dell'appartamento in più o del condono eseguito con leggi aberranti per il nostro patrimonio edilizio: bisogna capire le cause del disastro e chi ha sbagliato e arrivare presto a risultati tangibili e reali, come chiedono le famiglie delle vittime".

Napolitano: "Condizioni di lavoro bestiali" - E nel giorno dei funerali anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è tornato sulla tragedia. "Attenzione, i meridionali a volte lavorano in condizioni bestiali. A Barletta quelle giovani donne lavoravano in nero per 3,95 euro l'ora. E' lo specchio di un'economia arretrata, fragile, di un'Italia che fatica e produce come può" ha detto il Capo dello Stato, che subito dopo il crollo aveva parlato di "sciagura inaccettabile".

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