La showgirl ha ricevuto un avviso di conclusione delle indagini. L'accusa è di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. 100mila le intercettazioni della Procura. Contattata anche la Arcuri, che rifiutò di prostituirsi
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Otto imputati, centomila intercettazioni e una trentina di ragazze indotte a prostituirsi con Silvio Berlusconi , tra cui la soubrette Manuela Arcuri ( FOTO ). All'attrice fu offerta la conduzione del Festival di Sanremo se avesse trascorso una notte con il Cavaliere che se ne era invaghito. Ma la "bella Manuela" declinò l'invito due volte ( FOTO ).
Le donne, in realtà, erano il modo con cui Gianpaolo Tarantini cercava di stabilire con il premier un "rapporto cameratesco" per fare affari. In particolare, voleva farne con Finmeccanica e con la Protezione civile di Guido Bertolaso.
C'è questo negli atti dell'inchiesta barese sulle escort che "Gianpi" ha portato in 21 occasioni, tra settembre 2008 e maggio 2009, a Palazzo Grazioli, Villa San Martino e Villa Certosa e con le quali ha allietato per nove mesi le serate del presidente. Secondo chi ha letto le carte, ai magistrati risulta che una notte otto ragazze sono rimaste a dormire a Villa Certosa.
Dopo un'inchiesta durata tre anni, la procura ha fatto notificare l'avviso di fine indagine ai fratelli Gianpaolo e Claudio Tarantini, a Sabina Began, ribattezzata "l'ape regina" ( FOTO ), all'avvocato Salvatore (Totò) Castellaneta, alle escort Francesca Lana e Letizia Filippi ( FOTO ), a Massimiliano Verdoscia, amico e socio di Gianpi, e a Pierluigi Faraone.
Secondo l'accusa, Gianpi, Verdoscia, Castellaneta e Faraone avevano organizzato un'associazione per delinquere per reclutare le donne che dovevano prostituirsi con il premier per fare il modo che Berlusconi desse all'amico Gianpi "incarichi istituzionali" e per permettergli di allacciare, attraverso lui, "rapporti affaristici con i vertici della Protezione Civile, con Finmeccanica e con le società a quest'ultima collegate (Sel Proc, Selex Sistemi Integrati e Seicos), con Infratelitalia ed altre società". Una mano al gruppo criminale l'hanno data - secondo i pm - gli altri quattro indagati, accusati a vario titolo di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Le stesse escort Lana, Began e Filippi si trasformano col tempo in reclutatrici delle ragazze.
Le donne "arruolate" dal gruppo vengono selezionate personalmente da Tarantini in base alla loro "giovane età e alla corporatura esile". "Gianpi" dà disposizione alle ragazze su come vestire e sul portamento da tenere a cospetto del presidente che viene descritto come "un grande conquistatore". E' l'imprenditore barese a sostenere le spese di viaggio e di soggiorno delle giovani. E se una festa organizzata a Roma veniva spostata ad Arcore per impegni improvvisi del Cavaliere, la carovana delle Gianpi-girl si spostava subito in Lombardia. Le intercettazioni delle conversazioni tra 'Gianpi' e Berlusconi non sono trascritte: agli atti figurano solo sintesi di poche righe.
Dalle oltre 7.000 pagine dell'inchiesta emerge che Arcuri viene contattata da Tarantini a Roma il 10 settembre 2008. Quel giorno all'attrice viene chiesto di passare la notte con Berlusconi in cambio della promessa che il premier "l'avrebbe favorita per la conduzione del Festival di Sanremo". Per convincere Arcuri, Tarantini telefona al premier e gli passa l'attrice. "Ci dobbiamo vedere", dice il Cavaliere che ha confessato a Gianpi che la Arcuri gli "piace molto". L'attrice però rifiuta di prostituirsi. Gianpi torna alla carica il 25 gennaio e l'11 febbraio 2009. Assieme a Francesca Lana propone alla soubrette che se dovesse trascorrere una notte con Berlusconi il premier si potrebbe interessare a far partecipare il fratello della Arcuri ad una trasmissione televisiva che la stessa attrice sollecita a più riprese. Ma anche in questo caso non accade nulla.
Vanno invece a buon fine - secondo l'accusa - molti dei dopo-cena che Tarantini procura al premier nel corso dei nove mesi di frenetica frequentazione. Soddisfatto per il piacere fatto all'amico, Tarantini confida al premier che vuol fare il parlamentare europeo. Si informa anche dell'età necessaria per approdare all'europarlamento: capito che può farcela esulta, ma dopo qualche tempo cambia idea e decide di proseguire la strada degli affari.
Cerca, quindi, una sponda per arrivare a Finmeccanica. Conosce Salvatore Metrangolo, dirigente del gruppo, e offre all'uomo tre prostitute al fine di ottenere dal manager "informazioni riservate dall'interno" di Finmeccanica per "entrare in contatto con i vertici aziendali". Almeno una volta parla al telefono con Guido Bertolaso che Berlusconi gli passa ("E' qui te lo passo", dice il premier) non appena Tarantini esprime il desiderio di incontrare il capo della Protezione civile. I due si parlano e dicono che si vedranno. Nulla di più.
Per i difensori del premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo, "le prospettazioni accusatorie contenute nel capo di imputazione per la vicenda di Bari, non solo vedono totalmente estraneo il presidente Berlusconi, ma dimostrano la sua completa non conoscenza circa l'asserito comportamento del Tarantini e dei suoi coindagati". "Del tutto infondate invece appaiono - sottolineano - le ricostruzioni delle serate, che erano soltanto riunioni conviviali, come più volte affermato dalle stesse protagoniste".
Le ragazze coinvolte
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Le donne, in realtà, erano il modo con cui Gianpaolo Tarantini cercava di stabilire con il premier un "rapporto cameratesco" per fare affari. In particolare, voleva farne con Finmeccanica e con la Protezione civile di Guido Bertolaso.
C'è questo negli atti dell'inchiesta barese sulle escort che "Gianpi" ha portato in 21 occasioni, tra settembre 2008 e maggio 2009, a Palazzo Grazioli, Villa San Martino e Villa Certosa e con le quali ha allietato per nove mesi le serate del presidente. Secondo chi ha letto le carte, ai magistrati risulta che una notte otto ragazze sono rimaste a dormire a Villa Certosa.
Dopo un'inchiesta durata tre anni, la procura ha fatto notificare l'avviso di fine indagine ai fratelli Gianpaolo e Claudio Tarantini, a Sabina Began, ribattezzata "l'ape regina" ( FOTO ), all'avvocato Salvatore (Totò) Castellaneta, alle escort Francesca Lana e Letizia Filippi ( FOTO ), a Massimiliano Verdoscia, amico e socio di Gianpi, e a Pierluigi Faraone.
Secondo l'accusa, Gianpi, Verdoscia, Castellaneta e Faraone avevano organizzato un'associazione per delinquere per reclutare le donne che dovevano prostituirsi con il premier per fare il modo che Berlusconi desse all'amico Gianpi "incarichi istituzionali" e per permettergli di allacciare, attraverso lui, "rapporti affaristici con i vertici della Protezione Civile, con Finmeccanica e con le società a quest'ultima collegate (Sel Proc, Selex Sistemi Integrati e Seicos), con Infratelitalia ed altre società". Una mano al gruppo criminale l'hanno data - secondo i pm - gli altri quattro indagati, accusati a vario titolo di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Le stesse escort Lana, Began e Filippi si trasformano col tempo in reclutatrici delle ragazze.
Le donne "arruolate" dal gruppo vengono selezionate personalmente da Tarantini in base alla loro "giovane età e alla corporatura esile". "Gianpi" dà disposizione alle ragazze su come vestire e sul portamento da tenere a cospetto del presidente che viene descritto come "un grande conquistatore". E' l'imprenditore barese a sostenere le spese di viaggio e di soggiorno delle giovani. E se una festa organizzata a Roma veniva spostata ad Arcore per impegni improvvisi del Cavaliere, la carovana delle Gianpi-girl si spostava subito in Lombardia. Le intercettazioni delle conversazioni tra 'Gianpi' e Berlusconi non sono trascritte: agli atti figurano solo sintesi di poche righe.
Dalle oltre 7.000 pagine dell'inchiesta emerge che Arcuri viene contattata da Tarantini a Roma il 10 settembre 2008. Quel giorno all'attrice viene chiesto di passare la notte con Berlusconi in cambio della promessa che il premier "l'avrebbe favorita per la conduzione del Festival di Sanremo". Per convincere Arcuri, Tarantini telefona al premier e gli passa l'attrice. "Ci dobbiamo vedere", dice il Cavaliere che ha confessato a Gianpi che la Arcuri gli "piace molto". L'attrice però rifiuta di prostituirsi. Gianpi torna alla carica il 25 gennaio e l'11 febbraio 2009. Assieme a Francesca Lana propone alla soubrette che se dovesse trascorrere una notte con Berlusconi il premier si potrebbe interessare a far partecipare il fratello della Arcuri ad una trasmissione televisiva che la stessa attrice sollecita a più riprese. Ma anche in questo caso non accade nulla.
Vanno invece a buon fine - secondo l'accusa - molti dei dopo-cena che Tarantini procura al premier nel corso dei nove mesi di frenetica frequentazione. Soddisfatto per il piacere fatto all'amico, Tarantini confida al premier che vuol fare il parlamentare europeo. Si informa anche dell'età necessaria per approdare all'europarlamento: capito che può farcela esulta, ma dopo qualche tempo cambia idea e decide di proseguire la strada degli affari.
Cerca, quindi, una sponda per arrivare a Finmeccanica. Conosce Salvatore Metrangolo, dirigente del gruppo, e offre all'uomo tre prostitute al fine di ottenere dal manager "informazioni riservate dall'interno" di Finmeccanica per "entrare in contatto con i vertici aziendali". Almeno una volta parla al telefono con Guido Bertolaso che Berlusconi gli passa ("E' qui te lo passo", dice il premier) non appena Tarantini esprime il desiderio di incontrare il capo della Protezione civile. I due si parlano e dicono che si vedranno. Nulla di più.
Per i difensori del premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo, "le prospettazioni accusatorie contenute nel capo di imputazione per la vicenda di Bari, non solo vedono totalmente estraneo il presidente Berlusconi, ma dimostrano la sua completa non conoscenza circa l'asserito comportamento del Tarantini e dei suoi coindagati". "Del tutto infondate invece appaiono - sottolineano - le ricostruzioni delle serate, che erano soltanto riunioni conviviali, come più volte affermato dalle stesse protagoniste".
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