Sono quattro romeni i fermati con l'accusa di omicidio preterintenzionale per la morte di Walter Allavena, idraulico di 53 anni, ucciso a calci e pugni dopo essere intervenuto per sedare una rissa
Ha sentito le urla del figlio dal balcone di casa e si è precipitato in strada per aiutarlo, attirando su di sé la furia di quattro romeni ubriachi che lo hanno lasciato a terra dopo averlo coperto di calci e pugni. Così è morto Walter Allavena, idraulico di 53 anni, che tutti descrivono come "un brav'uomo, tranquillo, impegnato nel volontariato e per la comunità".
A Torri, borgo medievale di duecento anime arroccato nell'entroterra di Ventimiglia è una giornata di lutto. "Non è solo una tragedia per questa famiglia, ma per tutti noi - dicono -. In questo paese non è mai successo niente. Qui dormiamo ancora con finestre e porte aperte. Sono venuti da fuori a creare problemi".
Fermanti 4 romeni - Claudio, il figlio della vittima, 20 anni, ha un occhio pesto. E' ancora sotto shock, quando si allontana dal commissariato dove i carabinieri e polizia lo hanno ascoltato assieme ai suoi amici. Negli uffici della polizia restano una decina di romeni, che vengono sentiti e risentiti, per ricostruire la dinamica di quanto è accaduto davanti all"Osteria del nonno', unico locale del borgo, dove sabato 9 aprile i giovani del paese si erano riuniti per far festa. Ed è solo nel tardo pomeriggio di domenica 10 aprile che scattano i provvedimenti di fermo per omicidio preterintenzionale a carico di quattro immigrati, con l'accusa di omicidio preterintenzionale. Il più giovane ha 19 anni, il più anziano 37. Vivono tutti nell'area di Ventimiglia.
La dinamica dei fatti - "Sono arrivati in gruppo verso le 23,30. Volevano attaccar briga. Erano ubriachi. Volevano toccare il nostro cane che si è spaventato e per questo uno di noi lo ha preso in braccio. Poi hanno iniziato a picchiarci. Ce l'avevano soprattutto con Claudio. Suo padre è sceso e allora si sono spostati, gli sono andati addosso", racconta Luigi con lo sguardo ancora stravolto. "Li ho visti mentre lo pestavano selvaggiamente. Non si fermavano. Walter è caduto a terra. Ho chiamato il 118 ed ho cercato di rianimarlo seguendo le loro indicazioni, ma non c'è stato niente da fare", aggiunge Flavio Dario, intervenuto in soccorso dell'amico.
Anche il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino è sgomento:"Sono episodi che pensi accadano solo altrove, e invece poi succedono proprio nella tua città". Conosceva la vittima e mentre parla ha gli occhi lucidi. "Walter era davvero una brava persona - afferma - sempre disponibile, tranquillo". Poi spiega come la comunità romena viva da anni in città e spesso la domenica si riunisca in un'area sportiva a Calvo, paese a pochi chilometri da Torri. "Sono inseriti - dice - lavorano, ma spesso bevono e questo è un problema perché diventano violenti. Però di fatti così gravi qui non se ne erano mai verificati".
A Torri, borgo medievale di duecento anime arroccato nell'entroterra di Ventimiglia è una giornata di lutto. "Non è solo una tragedia per questa famiglia, ma per tutti noi - dicono -. In questo paese non è mai successo niente. Qui dormiamo ancora con finestre e porte aperte. Sono venuti da fuori a creare problemi".
Fermanti 4 romeni - Claudio, il figlio della vittima, 20 anni, ha un occhio pesto. E' ancora sotto shock, quando si allontana dal commissariato dove i carabinieri e polizia lo hanno ascoltato assieme ai suoi amici. Negli uffici della polizia restano una decina di romeni, che vengono sentiti e risentiti, per ricostruire la dinamica di quanto è accaduto davanti all"Osteria del nonno', unico locale del borgo, dove sabato 9 aprile i giovani del paese si erano riuniti per far festa. Ed è solo nel tardo pomeriggio di domenica 10 aprile che scattano i provvedimenti di fermo per omicidio preterintenzionale a carico di quattro immigrati, con l'accusa di omicidio preterintenzionale. Il più giovane ha 19 anni, il più anziano 37. Vivono tutti nell'area di Ventimiglia.
La dinamica dei fatti - "Sono arrivati in gruppo verso le 23,30. Volevano attaccar briga. Erano ubriachi. Volevano toccare il nostro cane che si è spaventato e per questo uno di noi lo ha preso in braccio. Poi hanno iniziato a picchiarci. Ce l'avevano soprattutto con Claudio. Suo padre è sceso e allora si sono spostati, gli sono andati addosso", racconta Luigi con lo sguardo ancora stravolto. "Li ho visti mentre lo pestavano selvaggiamente. Non si fermavano. Walter è caduto a terra. Ho chiamato il 118 ed ho cercato di rianimarlo seguendo le loro indicazioni, ma non c'è stato niente da fare", aggiunge Flavio Dario, intervenuto in soccorso dell'amico.
Anche il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino è sgomento:"Sono episodi che pensi accadano solo altrove, e invece poi succedono proprio nella tua città". Conosceva la vittima e mentre parla ha gli occhi lucidi. "Walter era davvero una brava persona - afferma - sempre disponibile, tranquillo". Poi spiega come la comunità romena viva da anni in città e spesso la domenica si riunisca in un'area sportiva a Calvo, paese a pochi chilometri da Torri. "Sono inseriti - dice - lavorano, ma spesso bevono e questo è un problema perché diventano violenti. Però di fatti così gravi qui non se ne erano mai verificati".