Libera: "Confiscare i beni frutto della corruzione"
CronacaL'associazione di don Ciotti e Avviso Pubblico danno il via a una campagna per il "riutilizzo sociale dei patrimoni sottratti ai corrotti". Obiettivo: "Inviare un milione e mezzo di cartoline indirizzate a Napolitano"
Una valanga di cartoline per seppellire la corruzione: un milione e mezzo di firme per chiedere al Presidente della Repubblica di intervenire affinchè governo e Parlamento diano "finalmente piena attuazione alla norma già prevista nella finanziaria 2007 per la confisca e il riutilizzo sociale dei patrimoni sottratti ai corrotti" e adeguino il nostro codice alle leggi internazionali anticorruzione.
E' la nuova campagna di Libera e Avviso Pubblico che, da mercoledì 8 dicembre e fino al 12 dicembre, raccoglierà adesioni in 300 luoghi d'Italia e per un mese in 400 botteghe di Altromercato, Botteghe del Mondo e sui siti internet che aderiscono all'iniziativa.
"Nel 1996 Libera - ha ricordato il presidente dell'associazione don Luigi Ciotti, in una conferenza stampa a Roma, in contemporanea con altre 20 in tutta Italia per lanciare la campagna - raccolse un milione di firme per migliorare la legge Rognoni-La Torre e chiedere l'utilizzo sociale dei beni confiscati: era un battaglia partita dal basso e chiediamo di fare lo stesso".
Secondo l'ultimo rapporto Trasparency international - ricorda Libera - l'Italia è al 60esimo posto per trasparenza nelle decisioni pubbliche, il livello più basso dal 1995. Ma non solo. Un sondaggio Eurobarometro ha rilevato nel 2009 che il 17% degli italiani si è sentito chiedere una tangente, quasi il doppio della media europea che è il 9%. "E - ha ricordato don Ciotti - mentre la corruzione dilaga la giustizia arretra": il numero delle condanne definitive è crollato, erano state (per corruzione e concussione) 512 nel 2001, sono diventate 255 nel 2008.
Il 9 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale contro la corruzione, il network Flare, cui Libera aderisce, organizza una due giorni al Parlamento Europeo a Bruxelles per sensibilizzare l'Europa al contrasto alla criminalità organizzata transnazionale e alla corruzione.
E' la nuova campagna di Libera e Avviso Pubblico che, da mercoledì 8 dicembre e fino al 12 dicembre, raccoglierà adesioni in 300 luoghi d'Italia e per un mese in 400 botteghe di Altromercato, Botteghe del Mondo e sui siti internet che aderiscono all'iniziativa.
"Nel 1996 Libera - ha ricordato il presidente dell'associazione don Luigi Ciotti, in una conferenza stampa a Roma, in contemporanea con altre 20 in tutta Italia per lanciare la campagna - raccolse un milione di firme per migliorare la legge Rognoni-La Torre e chiedere l'utilizzo sociale dei beni confiscati: era un battaglia partita dal basso e chiediamo di fare lo stesso".
Secondo l'ultimo rapporto Trasparency international - ricorda Libera - l'Italia è al 60esimo posto per trasparenza nelle decisioni pubbliche, il livello più basso dal 1995. Ma non solo. Un sondaggio Eurobarometro ha rilevato nel 2009 che il 17% degli italiani si è sentito chiedere una tangente, quasi il doppio della media europea che è il 9%. "E - ha ricordato don Ciotti - mentre la corruzione dilaga la giustizia arretra": il numero delle condanne definitive è crollato, erano state (per corruzione e concussione) 512 nel 2001, sono diventate 255 nel 2008.
Il 9 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale contro la corruzione, il network Flare, cui Libera aderisce, organizza una due giorni al Parlamento Europeo a Bruxelles per sensibilizzare l'Europa al contrasto alla criminalità organizzata transnazionale e alla corruzione.