Vedi alla voce escort: tra pudore e ipocrisia

Cronaca
Nadia Macrì, la escort di 27 anni che ha raccontato ai pm di presunte feste a luci rosse a casa del premier
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La nuova terminologia del sesso a pagamento nelle parole di Stefano Bartezzaghi, scrittore e studioso del linguaggio, che spiega a Sky.it: "Il bunga bunga sparirà come la Macarena". L'utilizzatore finale? "Un uomo che ha ottimi avvocati"

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di Alberto Giuffrè

"La differenza, linguistica, fra 'escort' e 'prostituta' equivale alla differenza tra il lounge bar di un albergo a cinque stelle e una bettola di paese. In entrambi i locali si va per bere, ma non è proprio la stessa cosa". Stefano Bartezzaghi, scrittore, enigmista e studioso del linguaggio commentava così su Repubblica, nell'estate del 2009, il caso D'Addario.
Adesso che altre ragazze tornano a parlare di feste a luci rosse nelle case del presidente del Consiglio (e un'inchiesta su favoreggiamento della prostituzione vede coinvolti Emilio Fede e Lele Mora) tutta la nuova terminologia del sesso a pagamento torna a occupare il dibattito politico italiano.

Perché continuiamo a usare il termine "escort"?
E' una parola che ha fatto un doppio salto. Il primo è quello dell'eufemismo: da prostituta a accompagnatrice, che poi è la traduzione letterale. Un personaggio potente non ha delle prostitute, non si può dire che abbia delle cortigiane e allora spunta la 'ragazza immagine' che, appunto, si accompagna all'uomo semplicemente per questioni di immagine.

E il secondo salto?
E' quello dell'inglese. Escort diventa una parola prestigiosa perché viene da una lingua considerata prestigiosa. Sa di modi di fare a noi ignoti del tipo "voi non lo sapete ma in Inghilterra si usa avere le escort....

Perché anche i giornali preferiscono questa parola?
Forse per pudore. Ma può essere anche una forma di rispetto, che personalmente condivido, nei confronti delle donne che fanno questo lavoro. In fondo anche la D'Addario si definiva così. E' una definizione borderline: nasconde ma allo stesso tempo dice tutto.

Si può dire che escort sta a prostituta come utilizzatore finale (il termine usato da Ghedini) sta a puttaniere (come dice il presidente della Toscana Enrico Rossi)?
E' una proporzione un po' forzata. "Puttaniere" è uno da angiporto, "utilizzatore finale" è solo un uomo che ha degli ottimi avvocati. Mentre la distanza tra "escort" e "prostituta" è, tutto sommato, breve.

Nadia Macrì, 27 anni, ha raccontato ai magistrati la delusione di Silvio Berlusconi nell'apprendere la sua professione. Escort, appunto.
Più che linguistico questo è un problema di tipo semiotico generale. Forse lui non voleva che la cosa venisse detta perché gli piace l'atto della conquista.

Pare che a mettere in contatto la ragazza e il premier sia stato un Pr. Anche per questo ruolo cambiano le parole?
"E' uno di quei termini che viene utilizzato magari per mascherare attività che potrebbero non essere legali. Un modo per raccontare questa grande ipocrisia".

Il suo nuovo libro, "Non se ne può più" (Mondadori, pagg. 260, euro 17), è un saggio sull'abuso di alcuni termini e sui luoghi comuni. In questi giorni sta prendendo appunti per una nuova edizione?
Penso che il 'bunga bunga' sia come la "Macarena", una cosa stagionale che passerà da sola con il tempo. E immagino che anche l'espressione "utilizzatore finale" sparirà insieme all'uomo per cui è stata coniata. Al di là del discorso linguistico diciamo che comunque "Non se ne può più" di molte cose.

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