Terremoto a L'Aquila, "dimostreremo la nostra correttezza"

Cronaca
La Casa dello Studente dopo il crollo (foto Agenzia Massimo Sestini)
Casa_Studente_1_0604

I dirigenti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia esprimono solidarietà in una nota a Enzo Boschi e Guido Selvaggi dopo gli avvisi di garanzia per "mancato allarme" in occasione del terremoto del 6 aprile 2009

GUARDA LO SPECIALE ABRUZZO

L'Aquila, un anno dopo: LE FOTO
Abruzzo, il ritorno alla normalità: LE FOTO
Onna, Paganica: ieri e oggi. LE FOTO

Non mancano "argomentazioni di tipo scientifico per dimostrare la correttezza e la serietà del nostro contributo" in occasione del terremoto dell'Aquila. Lo affermano in una nota i Dirigenti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), esprimendo "la massima solidarietà al Presidente Enzo Boschi e al Direttore del Centro Nazionale Terremoti (Cnt) Giulio Selvaggi dopo gli avvisi di garanzia per "mancato allarme" in occasione del terremoto del 6 Aprile 2009 emessi dalla Procura della Repubblica dell'Aquila.

Azione corretta, ribadiscono "anche in quell'occasione, come testimoniato anche dalla Commissione Internazionale, nominata ad hoc dal Dipartimento della Protezione Civile e composta dai massimi esperti in materia a livello mondiale, come pure dai numerosi articoli scientifici pubblicati sull'argomento negli ultimi anni".
"Osserviamo con amarezza - aggiungono - come a tutt'oggi l'unica lezione lasciataci dal drammatico evento di L'Aquila non sia sulle politiche di prevenzione e mitigazione degli effetti dei terremoti, come avviene in tutti i paesi del mondo, bensì i limiti alla sterile discussione sulla previsione a breve termine dei terremoti, problema certo interessante ma che tutta la comunità scientifica internazionale ritiene ancora lungi da una soluzione positiva anche parziale".

"I ricercatori dell'Ingv - si legge ancora nella nota - svolgono il loro lavoro con l'obiettivo di rendere fruibili alla società i risultati delle loro ricerche scientifiche e di mantenere operativi e sviluppare i sistemi di monitoraggio sismico del territorio nazionale e dei vulcani italiani". Questo, spiegano i ricercatori, "ha permesso all'Ingv di contribuire al servizio di Protezione Civile garantendo un'informazione costante e capillare alle autorità competenti e alla popolazione, sempre mantenendo l'autonomia e la serietà propria di un Ente Pubblico di Ricerca".

"Siamo consapevoli - aggiungono - delle nostre responsabilità nel fornire dati e valutazioni scientifiche sia per determinare la pericolosità sismica del territorio nazionale che per permettere al Dipartimento della Protezione Civile di prendere decisioni operative durante le emergenze determinate da crisi sismiche e vulcaniche". E questo "motiva la nostra partecipazione alle riunioni della Commissione Grandi Rischi e con questo spirito abbiamo partecipato anche alla riunione del 31 marzo 2009".

Guarda anche:

L’Aquila, si sarebbero potuti salvare?
L'Aquila, un anno dopo: che cosa (non) è cambiato

Cronaca: i più letti

[an error occurred while processing this directive]