Cenere nei cieli? L'autostop si fa su Facebook

Cronaca
iceland_ap_vulcano_aerei_4

Sul Web si va alla ricerca di un passaggio per tornare a casa. Un po’ come stare sul ciglio della strada e fare l’autostop. Intanto c'è chi diventa fan del vulcano Eyjafjallajokull perché non può andare a lavoro o è "bloccato" in vacanza

TUTTE LE FOTO: dall'eruzione in Islanda al caos in aeroporti e stazioni
AGGIORNAMENTI: tutte le notizie sulla nube di cenere e i suoi effetti
FENOMENI NATURALI: l'album fotografico

di Pamela Foti

“C’è qualcuno che da Oslo va a Londra? Siamo due insegnanti e stiamo cercando di tornare a casa”; “Siamo bloccate a Barcellona ma dobbiamo rientrare in Finlandia. Ecco il mio numero di telefono, chiamatemi”; “Cerco un passaggio da Barcellona a Colonia. Sono disposto a pagare”.

Questi sono solo alcuni degli innumerevoli messaggi che oggi inondano la bacheca del gruppo su Facebook Carpool Europe. Perché se la nube di cenere causata dall'eruzione del vulcano islandese lascia a terra migliaia di passeggeri, di certo c’è chi non sta fermo a guardare. Ed ecco che sul Web si va alla ricerca di un passaggio per tornare a casa. Un po’ come stare sul ciglio della strada e fare l’autostop.
Tomas avverte gli utenti che da “Lisbona, in zona Marques de Pombal, è in partenza un bus diretto a Francoforte e poi Oslo. Ci sono ancora posti disponibili!”. Åsa, invece, annuncia di poter “ospitare 4 o 5 persone costrette a restare a Stoccolma per qualche giorno”. E precisa: “Prezzi modici” C’è chi offre posti in mini van, chi rende noto che la compagnia aerea Ryanair ha annullato i voli sino a mercoledì, chi cerca un modo per raggiungere Milano da Bruxelles e chi per la Finlandia partendo da Madrid. Ciò che stupisce è che la maggior parte degli utenti lasci il numero di cellulare. E sono quasi tutte donne. Per la fretta di raggiungere casa, c’è chi dimentica anche le cautele in Rete.

La bacheca è piena di annunci e sono davvero pochi i messaggi commentati da altri utenti. Fosse solo per dire “mi piace questo elemento” o aggiungere informazioni. L’impressione è che tra i messaggi degli autostoppisti virtuali, ci siano molte compagnie di trasporti private che cercano in qualche modo di fare business in queste ore di caos.

Navigando in Rete, però, si ha come l'impressione che non tutti i passeggeri rimasti bloccati per gli effetti dell'eruzione del vulcano siano poi così disperati. In queste ore, infatti, sono nate diverse fan page del vulcano Eyjafjallajokull.

Questo gruppo, nella mattinata di lunedì conta già oltre 8mila sostenitori. Susanne Stark ringrazia il vulcano perché oggi non è dovuta andare a lavoro. Marie, invece, è felice perché ha potuto prolungare le sue vacanze. E Costanza ride perché i suoi genitori non possono partire e sono quindi "costretti" a passare qualche giorno in più con lei in India.
Tonnie Huijzendveld si chiede perché così tante persone siano diventate fun di una “forza distruttrice”. Immediata la risposta di Petter che scrive: “Perché è divertente”.
Chi, invece, non ci trova nulla da ridere, è il fondatore del gruppo su Facebook  “x chi odia il vulcano Eyjafljallajokull (vulcano islanda)” creato da un ragazzo italiano e dedicato a tutti “quelli sfigati come me che per x colpa di quel vulcano nn può partire - Ma dopo 200 anni proprio adesso doveva eruttare”.

Infine, per chi tra un post e l'altro, si annoia, www.games4bored.net propone di ricomporre il puzzle digitale di una foto dell'eruzione del vulcano islandese. Tre i livelli di difficoltà.

Cronaca: i più letti

[an error occurred while processing this directive]