'Ndrangheta avvisa e vescovo vieta processione di Pasqua

Cronaca
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A Sant'Onofrio nel Vibonese prima domenica di Risurrezione senza la tradizionale "Affruntata". A farla saltare la decisione della Curia di Mileto a seguito della sparatoria contro il priore della locale confraternita, che organizza il rito

Dopo secoli Sant'Onofrio, in provincia di Vibo Valentia, ha vissuto, il 5 aprile, la sua prima Pasqua senza l'Affruntata, la processione spagnoleggiante, comune a molte cittadine del sud Italia, il cui culmine è costituito dall'incontro delle statue del Cristo Risorto, dell'Addolorata e di San Giovanni Evangelista. La decisione è stata presa dal vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea Luigi Renzo, dopo che alcuni affiliati alle cosche locali avevano sparato, il 3 aprile, contro il cancello dell'abitazione di Michele Virdò, priore della confraternita del Santissimo Rosario, deputata all'organizzazione dell'Affruntata. Il gesto intimidatorio era stato una conseguenza della decisione di Virdò e del parroco locale che, in ottemperanza alle disposizioni del vescovo, avevano impedito a 'ndranghitisti di poter fare da accollatori alla statua di San Giovanni Evangelista. Il perché di tanto interesse da parte dei malavitosi al rito dell'Affruntata è stato spiegato dal pentito Rosario Michienzi. Secondo il collaboratore di giustizia tutti i neo-affiliati, o come viene detto in gergo 'ndranghitista, i "picciotti", che vengono "battezzati" durante l'anno, sono tenuti a fare la loro prima apparizione pubblica in occasione della processione, portando sulle spalle la statua dell'Apostolo, che simboleggia forza e comando.

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