La Rai mette al bando Busi per attacchi al premier e al papa

Cronaca
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L'azienda di viale Mazzini ha radiato lo scrittore lombardo da tutte le trasmissioni sulle proprie emittenti. La decisione è stata notificata dopo la puntata de "L'isola dei famosi", in cui l'intellettuale ha puntato il dito contro Ratzinger e Berlusconi

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Già prima d'essere ufficialmente bandito, Aldo Busi  lo aveva detto in diretta tv: "Lascio L'isola dei famosi". Tuttavia non è bastato ai vertici di Viale Mazzini, che in un comunicato, diffuso il 18 marzo, ha notificato che "il direttore di Raidue, Massimo Liofredi, sentito il direttore generale della Rai Mauro Masi, ha ravvisato nel comportamento dello stesso palesi e gravi violazioni delle regole e delle disposizioni contrattuali. Pertanto, Aldo Busi verrà escluso dalla partecipazione alle prossime puntate de L'isola dei famosi e dalle altre trasmissioni della Rai".

La dura decisione di viale Mazzini è stata motivata dalle dichiarazioni, che lo scrittore ha rilasciato nella puntata del reality, andata in onda il 18 marzo. Busi ha aperto il fuoco degli affondi verbali poco prima delle 23 in un crescendo, che ha toccato l'acme con gli attacchi a Benedetto XVI e a Silvio Berlusconi. Stigmatizzando chi critica gli omossessuali, l'intellettuale ha detto: "Se anche il papa si scaglia contro gli omosessuali, forse è quello che ormai è risaputo: l'omofobo è un omosessuale represso. Queste persone sono un danno per la società". Quindi l'affondo contro il governo: "Io pago le tasse e sono orgoglioso di farlo. Se non fanno questa legge delle due aliquote al 23 e 33%, del meno tasse ma per tutti a cosa è servito Berlusconi? Cosa fa?".

Sulla decisione dei vertici Rai è intervenuta la conduttrice del programma Simona Ventura, che ha commentato: "Spero che l'azienda ci ripensi. La censura non è certo il mezzo migliore per chiarire dubbi o sciogliere questioni". Per il centrodestra, invece, la scelta di Viale Mazzini appare più che giusta. "Episodi come quello di ieri hanno poco a che vedere con il servizio pubblico", ha detto Maurizio Lupi,  vicepresidente dei deputati del Pdl a Montecitorio e componente della commissione di Vigilanza Rai. Per il segretario dell'Udc Lorenzo il caso mette soltanto in luce che "la maggioranza ha fatto di tutto per imbavagliare i talk show, ma non ha dimostrato altrettanto zelo per controllare il contenuto di altri programmi". A difendere Busi solo l'Arcigay, che ha parla di intervento spropositato da parte della tv di stato chiamata a garantire l'espressione di tutte le idee.

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